Caracas, sventato golpe contro Maduro. L’opposizione attacca, 8 feriti

Caracas, sventato golpe contro Maduro. L’opposizione attacca, 8 feriti
—  Geraldina Colotti

Venezuela. A un anno dagli scontri violenti, riprendono le proteste

In Vene­zuela, sven­tato un ten­ta­tivo di golpe con­tro il governo di Nico­las Maduro. Gli ana­li­sti Cia ave­vano visto giu­sto, anti­ci­pando una situa­zione di pro­te­ste e rischio di vio­lenze. E pour cause, secondo Maduro, visto che all’origine del ten­ta­tivo desta­bi­liz­zante, vi sareb­bero — come da copione — gli Usa. Si è trat­tato — ha spie­gato il pre­si­dente socia­li­sta — «di un ten­ta­tivo di ser­virsi di un gruppo di uffi­ciali dell’aviazione mili­tare per pro­vo­care un attacco, un atten­tato». Un piano deno­mi­nato “Ope­ra­zione Gerico” che pre­ve­deva di bom­bar­dare, oltre al palazzo pre­si­den­ziale di Mira­flo­res, a vari mini­steri e al muni­ci­pio della capi­tale, anche la tele­vi­sione Tele­sur, sem­pre al cen­tro degli attac­chi vio­lenti dell’estrema destra di opposizione.
I com­pu­ter degli uffi­ciali arre­stati, che sareb­bero stati in rela­zione con un depu­tato della destra, hanno rive­lato i ter­mini del piano e gli obiet­tivi. Parte degli attac­chi avreb­bero dovuto essere por­tati da un aereo Tucano, pro­ve­niente dall’estero (quelli nel paese non sono ope­ra­tivi) e gui­dato dal primo tenente, Antich Zapata, «in con­tatto con l’ambasciata degli Stati uniti». Un piano in diverse fasi che con­tem­plava soprat­tutto l’assassinio di Maduro.
Subito, gli alti comandi mili­tari hanno espresso soste­gno al governo: «La Forza armata nazio­nale riba­di­sce il suo appog­gio e la lealtà al pre­si­dente Nico­las Maduro e alla Rivo­lu­zione boli­va­riana, e riaf­ferma il suo impe­gno con la costru­zione e la volontà del popolo, in linea con i prin­cipi del Plan de la Patria nella costru­zione del socia­li­smo», ha dichia­rato il mini­stro della Difesa, Vla­di­mir Padrino Lopez e ha riba­dito che le Forze armate sono unite, e «riget­tano qua­lun­que atto di bar­ba­rie, per­ché un paese non si costrui­sce sulla violenza».
Intanto, come un anno fa — quando le feroci pro­te­ste dei gruppi oltran­zi­sti pro­vo­ca­rono 43 morti e 800 feriti — l’estrema destra ha ripreso gli scon­tri di piazza con­tro il governo, fidando in una nuova esca­la­tion prima delle ele­zioni di dicem­bre. E già si con­tano otto feriti

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