Mod. 730 precompilato — Segnalazione al Garante

Esaminando le disposizioni legislative inerenti il modello 730 precompilato, questa Fondazione ha riscontrato una palese violazione del Codice della Privacy.

L'art. 4, lett. d), del D. Lgs. 20 giugno 2003 n. 196, conosciuto come “Codice in materia di protezione dei dati personali” identifica, infatti, come dati sensibili e quindi portatori di delicatezza e destinatari di riservatezza, i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale di ogni cittadino. Ai fini della loro protezione sono previste una tutela rafforzata e regole precise e stringenti per il loro trattamento, tanto che qualunque informazione relativa alla persona, in grado di rivelare lo stato di salute non può essere diffusa.

Contrariamente a tale categorico ordinamento, la legge istitutiva del mod. 730 precompilato ha previsto, fra l'altro, che anche le informazioni relative alle spese mediche (dati sensibili per definizione in quanto attinenti alla salute) debbano essere trasmesse all'Agenzia delle Entrate.

La situazione previgente, modificata da non condivisibili disposizioni, si poteva così raffigurare: un cittadino, avendo necessità di individuare e curare determinate patologie si rivolgeva ad un medico specialista e, manifestando la sua insopprimibile libertà di scelta, dopo aver ricevuto la parcella poteva decidere di non divulgare all'esterno la sua malattia e di non detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi il costo sostenuto. Ciò per evitare che il soggetto incaricato di compilare la sua dichiarazione e il funzionario dell'Agenzia delle Entrate in caso di controllo, potessero venire a conoscenza, insieme alla specializzazione del medico, di ciò che era scritto sulla parcella.

Dal corrente anno 2015 le cose cambiano. L'Agenzia delle Entrate, infatti, indipendentemente dalla volontà degli interessati, riceverà dai presidi medici i dati relativi alle prestazioni da questi effettuate, e i cittadini si troveranno impotenti di fronte alla divulgazione dei loro dati sensibili e privati della libera scelta.

Ritenendo sussistere, come detto in apertura, una grave inosservanza del diritto alla riservatezza, questa Fondazione, in data 28 Novembre 2014 ha segnalato al Garante per la protezione dei dati personali la violazione in atto.

Ogni eventuale futuro sviluppo sarà tempestivamente divulgato all'attenzione generale.

Livorno, 11 Febbraio 2015

FONDAZIONE COMMERCIALISTITALIANI

Michele Cinini

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