Ho avuto la fortuna, e lo dico con una punta di orgoglio, dapprima di conoscere, e successivamente di incontrare, Indro Montanelli per 5-6 volte fra Milano e Cortina d’Ampezzo, con un lunghissimo intervallo, di circa 40 anni, fra gli incontri degli anni 50-60 al Filologico di Milano e Via Solferino al Corriere della Sera (io lavoravo a pochi metri, in Piazza della Scala, a Milano), e gli ultimi di Cortina d’Ampezzo negli anni 90, poche settimane prima della sua morte.
In primis egli sicuramente ora direbbe agli Italiani :
— mi scuso se le mie previsioni secondo le quali, lasciandolo governare, Berlusconi si sarebbe fatto male con le sue stesse mani, sono arrivate piuttosto tardive… avevo spiegato il perché anche sulla “VOCE” in data 26.2.1995 :”… sappiamo benissimo quali motivi hanno spinto il Cavaliere nell’agone politico. Lo disse chiaro e tondo anche a me quando lo scongiuravo di non farlo, mentre Berlusconi replicava di essere costretto a farlo in quanto, se non andava a difendersi di persona, lo avrebbero fatto a pezzi, essendo spariti quelli del CAF , suoi protettori, e gli avrebbero distrutto la Fininvest…”
— sono felice di non essermi compromesso con Berlusconi, eterno indagato, il quale voleva che io facessi il trombettiere della sua politica, tanto da dover scegliere di andarmene dal “Giornale” che avevo fondato…ne avrebbe rimesso l’onestà intellettuale che ho sempre avuta nella mia professione…
— gli ripeterei anche adesso: “Cavaliere, Lei sa benissimo che io non faccio il commerciante e che, dopo 20 anni di direzione del “Giornale” che ho fondato, la liquidazione pagatami da Suo fratello Paolo, è stata di Lire 73.994.000… soldi che ho incassato otturandomi il naso…seppur fiero della mia decisione… l’obolo corrispostomi è comunque trasparente più di certi regali che hanno poco a che vedere con la moralità di cui questo governo si fa paladino….
— prima della sua morte, il sottoscritto disse a Montanelli in un convegno presso il Savoia di Cortina : “ Sa, Maestro che, da quando non esce più la “VOCE” (l’ultimo numero uscì il 12 aprile 1995 e titolava, su fondo nero e a caratteri pure cubitali come il primo, :”IL GIORNO DEGLI SCIACALLI” con relativa foto di Indro imbavagliato i mezzo ad uno stuolo di predatori), ci ho fatto una malattia…
Risposta di Indro : “ Ed io no ?! “ mi ribatté il Maestro, mettendosi a posto gli occhiali per nascondere gli occhi lucidi…, guardandomi commosso, con vere lacrime agli occhi, subito asciugate da un provvidenziale fazzolettino che aveva nelle tasche di una sorta di golfino di lana sotto la giacca, aggiunse : “ E lo dice a me che mi ero impegnato a dire la verità agli Italiani…”
— all’ultimo incontro con Indro Montanelli al “Savoia” di Cortina, il decano del giornalismo italiano, parlando di Berlusconi, urlò papale papale : “Fatelo tacere”, ricordando la squallida rottura dei rapporti. E ci fu anche un battimani, malgrado il tipo di target presente in sala…
(Una delle ultime foto di Indro Montanelli al Savoia di Cortina d’Ampezzo con Arnaldo De Porti)
Riflessione conclusiva. Io penso che la potenziale e forse imminente caduta di Berlusconi avrà dei forti contraccolpi non solo per l’Italia, ma soprattutto per le conseguenze di tipo psicologico in capo a detto premier che potrebbero farlo sparire per sempre, facendolo precipitare sulla polvere con quella nomea di cui oggi, 5.11.2010, quasi tutti i più importanti giornali americani, tedeschi, inglesi e ovviamente italiani, lo hanno etichettato.
E ciò, a conferma delle parole di Indro Montanelli.
Arnaldo De Porti