Charlie Hebdo chiude? Farsi beffe dei tabù altrui non è un diritto acquisito dalla morale

“Abbiamo ucciso Charlie Hebdo”, urlarono i fratelli Kouachi, mitra in pugno all’uscita dalla redazione del settimanale satirico francese. Adesso arriva l’annuncio di Charlie: l’uscita del nuovo numero è rimandata a data da definire. Hanno vinto i terroristi? No, assolutamente. Ha vinto il senso di responsabilità. Credo che molti a poco a poco si siano resi conto della inutilità, dell’assurdità di mancare di rispetto a milioni di persone, pubblicando vignette oscene su Maometto, col rischio di mettere a repentaglio la vita d’innocenti. Credo che qualcuno in quel giornale abbia cominciato a sentirsi sulla coscienza le vittime della strage. E se sospendono la pubblicazione delle insulse volgarissime vignette, non è per darla vinta ai terroristi. Leggo su Il Foglio del 3 febbraio: “Il diritto di esprimere la propria opinione, fosse pure in modo volgare, e di mettere in discussione i tabù, fossero pure maggioritari, è un diritto acquisito della democrazia”. Sì, nessuno lo nega, e guai a mettere leggi che lo vietino, ma farsi beffe dei tabù altrui non è un diritto acquisito dalla morale. Farsi beffe delle credenze altrui è, tra l’altro, perfettamente inutile, non ha uno scopo. Oppure si pensa che un cristiano o un musulmano vedendo oscenità su Gesù o su Maometto perda la fede? Solo l’ignoranza in materia religiosa può far credere questo.

Renato Pierri

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy