Ordine degli Avvocati di Roma . ESTRATTO DAL VERBALE DELL’ADUNANZA DEL 29 GENNAIO 2015

ESTRATTO DAL VERBALE DELL'ADUNANZA DEL 29 GENNAIO 2015

(omissis)

– Il Presidente Vaglio comunica di avere ricevuto dalla Collega (omissis) la seguente segnalazione avente ad oggetto “Pretendiamo maggiore rispetto!”: “Egregio Collega e Presidente del nostro Consiglio, mi permetto di segnalare quanto segue … perché rimango sempre più indignata di fronte alla mancanza di rispetto verso la nostra categoria…

(omissis) in Corte d’Appello di Roma (omissis) vi erano ben 84 cause sul ruolo tutte fissate alle 9.30 … quasi duecento avvocati sequestrati senza nemmeno potersi allontanare perché la corte seguiva un suo non chiaro ordine di chiamata! Più della metà delle udienze si sono risolte con meri rinvii d’ufficio per ragioni di carico di ruolo o pensionamento di un relatore che ben avrebbero potuto comunicare via pec … le prime comparizioni sono state rinviate a gennaio 2019!!!!

Possibile che di ciò non si parli mai? Possibile che ancora non si sia in grado di evitare agli avvocati certe umiliazioni è una tale inutile perdita di tempo?

Mi piacerebbe che quando meno il nostro Consiglio dell’Ordine si adoperasse per tentare di tutelare le nostre ragioni, o è chiedere troppo?

Grazie per l’ascolto.

Buona giornata

(omissis)”.

Il Presidente Vaglio informa il Consiglio di avere riscontrato le amare e condivisibili osservazioni dell’Avv. (omissis) attraverso la seguente comunicazione: “Cara (omissis), ti ringrazio per la presente denuncia che sottoporrò al Consiglio, il quale, come ha già fatto altre volte con successo (retrodatazione pubblicazione sentenze giudici di pace, limitazione dell’apertura delle cancellerie in Cassazione dalle 11 alle 13 per referendum elettorali, segnalazione di magistrati al Consiglio Giudiziario, e così via), farà una circostanziata segnalazione al Presidente della Corte d’Appello.

Evidentemente non sarà possibile incidere sulla lunghezza dei rinvii visto che questi dipendono dal numero dei magistrati che scrivono le sentenze, ma sicuramente potremo avere un riscontro dal nuovo Presidente della Corte sulla fissazione delle cause tutte allo stesso orario.

Tra l’altro, debbo dirti che non tutte le sezioni usano ancora questo errato metodo perché a volte mi sono trovato personalmente a verificare lo scaglionamento degli orari.

In ogni caso poiché il verbale e la delibera del Consiglio saranno poi trasmessi alla Corte d’Appello e risulterà il tuo nome, mi potresti dare maggiori dettagli di come si è svolta l’udienza, del tempo complessivo che siete stati costretti ad attendere, chi era nell’occasione il Presidente del Collegio e qualsiasi ulteriore notizia utile.

Grazie ancora e a presto.

Mauro Vaglio”.

In riscontro alla richiamata sollecitazione, la Collega ha precisato quanto segue: “Caro Presidente, ti ringrazio prima di tutto per la pronta risposta…

Non so dirti il nome del Presidente, so che il mio relatore era (omissis) e che ero la numero 78 e ho finito alle 13.30, quando ancora vi erano colleghi che dovevano ultimare (le cause erano 84). Ero in Corte d’appello prima delle 9 per fare dei giri di cancelleria. Ho dovuto di urgenza trovare un collega che mi sostituisse in tribunale per due udienze, una delle 11.30 e una delle 12.

Sono bene a conoscenza della situazione della Corte d’Appello e come dici tu mi è capitato più volte che le udienze fossero state scaglionate per orario. A maggior ragione non ho ben compreso perché (omissis) siamo stati tutti obbligati a “buttare” una mezza giornata in attesa … Ti dirò di più: non solo tutte le numerose udienze erano fissate alle 9,30 (e tutti i nostri colleghi erano molto irritati per la situazione e la mancanza di considerazione…), ma il Collegio ha ben visto altresì di ritirarsi più di una volta in camera di consiglio per le inibitorie o le domande di inammissibilità … mi chiedo: ma possibile che non solo i rinvii di ufficio non potessero essere preventivamente comunicatici via pec, ma che nemmeno lì per lì la Corte sia stata in grado di osservare un ritmo delle udienze più sensato e scaglionato? Ben avrebbero potuto differenziare gli orari seduta stante (come a volte mi è accaduto) liberando intanto i colleghi che comunque prima delle 12 non sarebbero mai stati chiamati…ciò non è stato, anzi ci è stato di fatto vietato di allontanarci proprio perche’ l’ordine di chiamata era quasi “random”…

Purtroppo le attese non ci stupiscono più, ne’ ci irritano più di tanto, ma vedere come davvero sia dato per scontato che il nostro tempo valga meno di quello degli altri, lo trovo triste ed inaccettabile…soprattutto quando basterebbe molto poco per evitare cio’ che quasi quotidianamente ci viene imposto..

Grazie di nuovo per l’ascolto…

Buon lavoro

(omissis)”.

Il Presidente Vaglio ha ritenuto di riportare testualmente il contenuto delle segnalazioni dell’Avv. (omissis) perché sintomatico del malessere dell’Avvocatura romana quando si trova ad affrontare situazioni che evidenziano la mancanza di rispetto non solo del singolo Avvocato ma di tutta la categoria forense.

Propone pertanto di trasmettere la presente comunicazione in versione integrale al Presidente della Corte d’Appello di Roma, Dott. Luciano Panzani, fautore della continua collaborazione tra Magistratura ed Avvocatura e sensibile alle difficoltà che ogni giorno gli Avvocati romani si trovano ad affrontare, affinché si adoperi per evitare in futuro il verificarsi di episodi analoghi.

Il Consiglio, nell’esprime il proprio disappunto per le modalità di svolgimento dell’udienza come segnalate dall’Avv. (omissis), dispone di trasmettere la presente delibera al Presidente della Corte d’Appello di Roma Dott. Luciano Panzani per i provvedimenti che riterrà opportuno assumere, nonché a tutti gli iscritti a mezzo email. Dichiara la delibera immediatamente esecutiva.

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