Se un idiota sberleffa il mio cagnolino

Un lettore su l’Espresso.it del 26 gennaio: «Ne’ il vescovo di Terni né Papa Francesco I hanno il diritto universale di decidere cosa è sacro e cosa non è sacro. Chiunque può ritenere “sacra” una cosa, un ideale, una persona che non rientra nei canoni cattolici. C’è chi può ritenere sacro il marxismo, chi il fascismo, chi i Carabinieri, chi la figura di Berlusconi chi quella del Dalai Lama. Se bastasse che qualcosa sia “sacra” per qualcuno per non poterci ridere sopra (altrimenti si offendono delle persone) in breve tempo non si potrebbe ridere o scherzare su alcunché.

Del resto per fare un esempio antipatico, chi scrive ritiene altamente offensivo per la ragione e per la natura tutta, sostenere che una donna possa aver partorito rimanendo vergine prima dopo e durante il parto». E l’Espresso pubblica. E a me pare che siano questi ragionamenti ad offendere la ragione, e non la verginità perpetua di Maria che riguarda la fede, la quale con la ragione non c’entra un fico secco. E la questione non è se una cosa è sacra o non è sacra. Che cosa ci vuole a capire che se io amo come la mia vita anche un semplice cagnolino, e qualcuno sapendolo comincia a sbeffeggiare il mio cagnolino, a dire che fa schifo il mio cagnolino, e insiste, e lo dice pubblicamente cento volte che fa schifo il mio cagnolino, e ci sghignazza su, e fa battute volgarissime sul mio povero cagnolino, che cosa ci vuole a capire che io m’incavolo e chissà che non mi parte uno schiaffo all’indirizzo dell’idiota?

Veronica Tussi

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