Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Garavini (PD): “Strage di Sant’Anna di Stazzema: la giustizia faccia il suo corso anche in Germania”

La deputata PD a Berlino a un incontro sulla strage di Sant´Anna di Stazzema

“Trovo molto opportuno che il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, incontri oggi il magistrato inquirente tedesco, responsabile per il processo contro l’ultimo responsabile della strage di Sant’Anna di Stazzema, ancora in vita, l’ufficiale delle SS Sommer, che vive ad Amburgo. E’ tempo che anche in Germania la giustizia faccia il suo corso. Lo dobbiamo alle milioni di vittime del regime nazista, e anche alle 560 vittime della strage di Sant’Anna, alle quali non fu consentito di vivere la loro vita e di invecchiare in un’Europa libera e prospera”. Lo dichiara Laura Garavini, dell´Ufficio di Presidenza del Pd alla Camera, nel corso dell’incontro sulla strage di Sant’Anna di Stazzema, organizzato da Gianfranco Ceccanei e da Günter Freier, del Circolo Carlo Levi del PD di Berlino. All’incontro è intervenuto il Sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Aldo Venturelli, il Deputato della SPD, Matthias Schmidt, il Consigliere d’Ambasciata, Vitolo e l’avvocato Gabriele Heinecke, legale delle vittime di molte stragi naziste in Italia.

La parlamentare PD, Presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia italo-tedesco, ha aggiunto: “Mi auguro che da parte della Magistratura tedesca ci sia la consapevolezza di quanto sia importante arrivare in tempi celeri ad una sentenza definitiva in linea con la condanna emessa in Italia. Una sentenza che non lasci impuniti gli artefici di orribili crimini contro l’umanità. Sarebbe un segnale importante, in un momento storico nel quale si diffondono in modo preoccupante l’odio e l’intolleranza verso le minoranze, ad esempio attraverso le manifestazioni populistiche e anti-islamiche di Dresda e Lipsia. Proprio adesso è ancora più importante alzare la nostra voce: a favore di più tolleranza, più libertà e più democrazia, e per l’elaborazione del passato nazista in Germania e del passato fascista in Italia.”

Exit mobile version