Lettera aperta – Ebrei e musulmani si fanno la guerra ma sul come uccidere gli animali sono d’accordo

Ebrei e musulmani si scannano a vicenda in varie parti del mondo ma almeno sul sistema della macellazione essi sono uniti e la pensano allo stesso modo, cambia solo il nome: halal o kosher..
Nel nostro Paese la normativa stabilisce che, per limitare la
sofferenza degli animali, questi vengano storditi prima di essere macellati. La stessa normativa, però, prevede una deroga per la macellazione rituale. Secondo il rito islamico e ebraico, infatti, la carne di bovini e ovini può essere consumata soltanto se l’animale rimane cosciente durante tutta la procedura mentre con una lama affilata vengono recisi esofago, trachea e vasi sanguigni per far uscire completamente il sangue. La morte sopraggiunge a seguito di un’agonia lenta e atroce, come dimostrano recenti studi dei segnali elettroencefalografici dei vitelli.

A questo proposito il nostro amico vegetariano Francesco Mantero ci
scrive: “Il 16 gennaio 2015 a radio tre nella rubrica “tutta la città
ne parla” si discuteva della attuale problematica “Islam”. Un
ascoltatore è intervenuto parlando dei diritti-doveri di chi viene in
questo paese dicendo che per lui la macellazione halal era una
violazione della nostra normativa contro la sofferenza degli animali.
Il suo intervento è stato banalizzato dal conduttore che lo ha
definito “una provocazione”. E naturalmente il rappresentante dei
musulmani a colloquio ha detto che non ci sono problemi, la
macellazione “halal” la fanno a spese loro, quasi fosse un problema di “costi” o di disturbo per i nostri mattatoi. Io sono per la tolleranza e il
rispetto. Reciproci però. Se noi lottiamo per diminuire la sofferenza
degli animali con nuove leggi, non vogliamo derogare. Anche per non
doverlo farlo poi magari su altri aspetti (rispetto delle minoranze
anche sessuali, delle donne ecc.) che potrebbero presentarcisi con il
tempo.”

Per una par condicio voglio anche menzionare le normative ebraiche
per l’uccisione degli animali (kosher) prevista con un solo taglio
alla gola eseguito con un coltello affilatissimo e con dissanguamento
… ma lasciamo da parte per “pietas” umana la descrizione di
queste metodologie della morte…. (che tra l’altro non possono essere
messe in discussione come dichiarato dai rabbini: “La macellazione
ebraica – e qui deve esserci chiarezza e onestà da parte nostra –
viene eseguita così e non può né potrà essere eseguita diversamente..
www.romacer.org/aefiles/La macellazione ebraica.doc

Naturalmente noi ci battiamo contro l’uccisione di animali,
indipendentemente dal fatto che questi siano destinati
all’alimentazione umana ed uccisi con preventivo stordimento o per
dissanguamento come praticato nella macellazione ebrea e
musulmana. Tuttavia, se la normativa vigente prevede lo stordimento
per garantire il benessere animale, qualsiasi deroga a tale principio
rappresenta una ingiustificata violazione dei presupposti giuridici
che stanno alla base di queste norme.

Non è accettabile che in uno stato laico e civile sia ancora ammessa
la macellazione secondo riti che urtano la sensibilità della maggior
parte degli italiani: l’integrazione con i popoli e il rispetto per le
altre culture e tradizioni non possono giustificare la richiesta di
derogare a leggi che tutti dovremmo essere chiamati a rispettare.

L’uomo non è l’ultima parola in natura e questo deve essere sempre
presente nella considerazione di chi si pone il “problema” del bene
collettivo. Per evitare che con la scusa della “religione” o del
“commercio” le altre specie animali siano deprivate totalmente dei
loro diritti esistenziali riporto qui di seguito le richieste fatte,
da varie associazioni vegetariane, ivi compreso il Circolo Vegetariano
VV.TT., al Governo, in merito al rapporto Uomo/animali:

– rendere attuabile la Dichiarazione Universale per i Diritti degli
Animali proclamata dall’Unesco nel 1978 e riconoscere gli animali
quali soggetti di diritto;- salvaguardare il benessere degli animali
mediante l’applicazione delle normative inerenti la detenzione, il
trasporto e lo stordimento prima della macellazione;- vietare la
macellazione rituale o modificare il decreto legislativo n.333/98 che
consente alle comunità islamiche ed ebraiche di uccidere gli animali
senza stordimento;- sia riconosciuto agli equidi lo status di animali
d’affezione;- favorire la ricerca di metodi alternativi alla
vivisezione, con modifiche alla normativa n. 116/92, abolendo la
deroga per la sperimentazione senza anestesia; vietare l’utilizzo
degli animali nella didattica e la possibilità di sperimentare su
cani, gatti, cavalli e primati non umani;- vietare l’utilizzo di
animali per uso bellico, sportivo e per i test di tossicità dei
prodotti cosmetici e loro componenti;- applicazione della legge n.
157/92 inerente le normative comunitarie in materia di caccia;-
vietare la pratica dell’uccellagione e del bracconaggio, l’uso di
richiami vivi ed estendere la protezione della legge 157/92 a tutti
gli uccelli migratori. Quindi ridurre il periodo di attività
venatoria. Vietare la caccia nei terreni privati, nei parchi e nelle
aree protette e sia esclusa la caccia dai finanziamenti del Coni;- sia
modificato l’art. 727 del codice penale in materia di abbandono di
animali, eliminando dall’art. 1 del testo il termine “gravi” nella
frase “ condizioni produttive di gravi sofferenze per l’animale”.-
impegnarsi affinché l’art. 3 della legge 189/04 venga applicata anche
alle manifestazioni storiche e culturali;- modifiche alle leggi
speciali su circhi, zoo, pali, rodei e manifestazioni con uso di
animali, quindi vietare l’utilizzo di animali nelle fiere, nelle feste
popolari e religiose. – vietare inoltre l’importazione e la detenzione
di animali esotici;- osservanza della legge contro l’uso di pelli e
pellicce di animali d’affezione;- rispetto della quota di pesca,
secondo le normative europee per impedire il saccheggio dei mari, la
pesca indiscriminata e a strascico;- normative inerenti la protezione
dei consumatori da frodi alimentari e cibi contaminati da inquinanti
chimici, medicinali di sintesi e metalli pesanti;- garantire
l’alternativa del pasto vegetariano nelle mense sociali, negli
ospedali ed in tutti i ristori pubblici;- sia abolita ogni propaganda
pubblicitaria, diretta o indiretta, verbale o attraverso immagini, che
possa favorire il consumo di ogni tipo di prodotto carneo, compreso il
pesce;- sia data, nei programmi televisivi, agli esponenti della
cultura vegetariana, la possibilità di esporre le proprie
argomentazioni in materia di prevenzione e cura delle malattie dovute
a cattiva alimentazione; – sia sostenuta da parte dei mezzi
televisivi, specialmente RAI e Mediaset, la politica della prevenzione
delle malattie attraverso programmi di educazione alimentare che
pongano in evidenza i benefici dell’alimentazione vegetariana.

Paolo D’Arpini

Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT. Via
Sacchette, 15/a – Treia (MC) Tel 0733/216293
circolovegetariano@gmail.com

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