“Sulle prime pagine dei giornali leggo dichiarazioni forzatamente entusiastiche di esponenti del governo circa la maggiore flessibilità concessa dall’Europa agli Stati Membri grazie alle politiche messe in atto dal governo nel corso del semestre europeo a guida italiana. Niente di più falso, poiché questa ‘gentile concessione’ rappresenta un tentativo in extremis dell’Ue di uscire dalla camicia di forza che scioccamente si è auto-imposta. Questo risultato, comunque positivo, non è stato raggiunto grazie al Pd di Renzi nel corso dello scialbo semestre europeo che ha condotto bensì per merito dell’azione di tutte quelle forze politiche (Forza Italia in testa) che da sempre auspicano un’Europa meno ragionieristica e più attenta alle persone e alle politiche di sviluppo. Certo, in questo quadro la pubblicizzazione della ‘montagna’ di denaro del piano Junker per investimenti pubblici da 315 miliardi annunciati ha partorito il solito ‘topolino’, ovvero 13 miliardi di ‘denaro fresco’. Ma al contempo ha invitato a considerare nella valutazione finanziaria di uno Stato non solo l’indebitamento pubblico, ma anche altri dati, come il risparmio privato. L’Italia infatti, come sappiamo, è ai primissimi posti al mondo in termini di risparmio privato e ciò indubbiamente darà una boccata d’ossigeno alla nostra Nazione. Ma questi decisamente ottimi incipit, se fossero stati accettati dall’Ue anni fa, quando Forza Italia li invocava, non avrebbero portato l’Italia sull’orlo del default e avrebbero aumentato la sua influenza sullo scacchiere internazionale. Va ricordato, inoltre, che fra i paladini del ‘niet’ categorico a queste richieste, all’epoca, c’era proprio il Pd. Quello stesso Pd che oggi sostiene esattamente il contrario”. Lo dichiara in una nota il senatore di Forza Italia, Francesco Aracri.
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