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Consorzi di Bonifica: L’UE chiede delucidazione alla Regione Calabria

La Commissione si mobilita in seguito all'interrogazione di Laura Ferrara (M5S)

Bruxelles – La Commissione Europea, in seguito all'interrogazione presentata unitamente ad altri eurodeputati del M5S, chiederà ufficialmente delucidazioni alle autorità della regione Calabria che hanno scelto di finanziare nell’ambito del POR Calabria 2000/2006, il progetto “La Bonifica. Sviluppo del territorio”, presentato qualche anno fa con un evento a cui partecipò l’ex assessore regionale all’agricoltura Trematerra.
Fra le finalità del progetto vi era la creazione di un Sistema informativo geografico (GIS) di cui si lodava l’utilità per l'aggiornamento dei dati catastali, la redazione dei piani di classifica e l'emissione dei tributi. Per la consultazione di dati e la fruizione di servizi da parte dei consorziati fu finanziata la progettazione del sito www.bonifichecosentine.it. Ad oggi un sito fantasma. Attraverso la nostra interrogazione abbiamo segnalato alla Commissione queste ed altre problematiche legate ai Consorzi di Bonifica, come l'alto numero di ricorsi davanti ai Giudici tributari, in quanto i consorziati-contribuenti calabresi ritengono illegittimi i tributi consortili non basati sul principio del beneficio e calcolati fino all’anno scorso in assenza di piani di classifica aggiornati e regolarmente approvati. Davanti alla IV Commissione del Consiglio Regionale pende da più di due anni una proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da 8.000 cittadini, che tenta di correggere i criteri impositivi contenuti nell’art. 23, lett. a), della legge regionale che disciplina la materia, la n. 11/2003.
Tanti gli aspetti torbidi ed inquietanti che riguardano gli enti consortili calabresi. Il soppresso Consorzio Sibari-Crati, dalle cui ceneri sono sorti altri tre nuovi Consorzi, continua ad imporre tributi attraverso la figura di un Commissario Straordinario. Eppure si tratta di un Consorzio soppresso e posto in liquidazione con 36 milioni di euro di debito. La Regione aveva autorizzato il Commissario ad accendere un mutuo della stessa somma per pagare il debito e chiudere definitivamente la fase liquidatoria. Metà delle rate del mutuo le avrebbe pagate la Regione, l'altra metà sarebbe ricaduta per quota sui tre nuovi consorzi, nati quindi già indebitati, gli stessi che sono stati interessati dal progetto oggetto dell’interrogazione. Dopo le elezioni regionali del 2010, per la carica di Commissario fu nominata un'altra persona, la quale con una relazione rese noto che i debiti del Sibari-Crati non erano 36 ma ammontavano ad oltre 150 milioni di euro. L'intera vicenda fu insabbiata davanti alla Commissione speciale di vigilanza del Consiglio regionale. Non si è saputo più nulla sulla cifra esatta del debito e su chi l’avrebbe pagato. Il sospetto è che si sia avallato, con la complicità dei soggetti che avrebbero dovuto impedirlo, un aberrante ed illegittimo sistema impositivo da parte dei Consorzi per far pagare ai cittadini calabresi milioni di euro di debiti accumulati con anni di sprechi ed inefficienze, oltre che continuare a mantenere in piedi delle strutture sulle quali è difficile reperire informazioni per quanto riguarda funzioni, impiego di risorse, bilanci, nomi delle persone che compongono gli organi di gestione, criteri di calcolo dei tributi, assunzioni. Come Movimento 5 Stelle oltre a mobilitare l'attenzione dell'Unione Europea e ad informare i cittadini, chiediamo al nuovo governo regionale di far luce sui tanti lati oscuri di tali enti tra i cui compiti vi è la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione del territorio rurale, la gestione delle acque, la salvaguardia dell'ambiente e altre attività.
Laura Ferrara
Portavoce del Movimento Cinque Stelle al Parlamento Europeo
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