Vomero, lavori in via Luca Giordano: adelante…si puedes!

“ I lavori, pomposamente annunciati, con partenza stamani invece che, con il direttore dei lavori, con il capocantiere e una schiera cospicua di operai, alla presenza di rappresentanti del Comune e della Municipalità collinare, ancora una volta non sono partiti. Più precisamente di operai all’opera nel tratto di via Luca Giordano interessato alla riqualificazione, non se ne sono visti – osserva Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – . L’unica novità che si è potuto osservare intorno alle 13:30 era la recinzione con un nastro di plastica di un pezzo di piazza degli Artisti, peraltro già interdetto al traffico con quattro lamiere poggiate per terrà. Tutto qui! “

“ Qualcuno deve aver scambiato l’inizio di un’opera di manutenzione, attesa da quattro anni, che ha generato proteste eclatanti, con i commercianti della strada che, stanchi di attendere, a settembre misero in atto una serie di proteste, con il taglio di un nastro per l’inaugurazione di un manufatto di grande rilevanza per la collettività, così come avviene in altri paesi civili. Ma si sa – ironizza amaramente Capodanno – nel capoluogo partenopeo ogni occasione è buona per “festeggiare”, memori delle famose tre f di borbonica memoria, che pure evidentemente funzionavano e, si spera, di fronte che funzionino ancora per ammansire i cittadini esacerbati e giustamente inviperiti per ritardi e mancanze della pubblica amministrazione “.

“ Osservando la situazione – prosegue Capodanno – la scena memorabile che apre il capitolo tredicesimo de “I promessi sposi”, quando il vecchio ed esperto cancellerie Ferrer, di fronte alla folla inferocita, si rivolge al cocchiere dicendogli: “adelante Pedro si puedes”., avanti Pedro se puoi. Più che a Milano, questa scena oggi potrebbe trovare facilmente ospitalità nel capoluogo partenopeo e, calati nell’evento dei lavori attesi da quasi un lustro in via Luca Giordano, si potrebbe affermare: iniziamoli…sempre che sia possibile! “.

“ Adesso appaiono anche più chiare le ragioni per le quali si è detto che i lavori, per la riqualificazione di poche centinaia di metri di strada, che si possono contare sulle punte delle dita di una mano, dureranno un anno – puntualizza Capodanno -. Se si procede a questo ritmo-lumaca ed invece di schierare scavatrici, ruspe e attrezzature meccaniche all’avanguardia, con decine di operai al lavoro, sin dal primo giorno si decide di procedere con due operai e quattro lamiere a terra, un anno è anche poco. Il tutto peraltro perfettamente in linea con le tempistiche tutte partenopee, se solo si pensi ai circa tre anni per ripristinare il transito di poche decine di metri di carreggiata sul ponte di via Cilea o ai recenti “festeggiamenti”, si fa per dire, dei 38 anni per la realizzazione del metro collinare, lavori partiti nel lontano dicembre del 1976 e a tutt’oggi non ancora completati. Per fare un confronto basti pensare al tunnel della Manica, per la cui realizzazione, per un percorso di 50 chilometri, 39 dei quali sotto il mare, ci sono voluti poco più di sei anni “

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