La verginità  di Maria. Due cosette che non quadrano in un articolo di Ignace de la Potterie

Sul blog “Come Gesù”, il prete e scrittore Mauro Leonardi riporta un lungo e bell’articolo del famoso gesuita Ignace de la Potterie, sul concepimento verginale di Maria. Bellissimo articolo, con un paio di cosette, però, che non mi quadrano. Il colto gesuita scrive: “Maria aveva sentito di essere orientata interiormente verso un evento futuro ancora sconosciuto; aveva sperimentato in sé un profondo «desiderio di verginità» (san Tommaso); anche san Bernardo diceva che la grazia di Maria era «la grazia della verginità». Così, orientata da quella grazia, Maria era stata preparata alla sua missione propria, quella di diventare la madre del Figlio di Dio incarnato, ma in un modo verginale”.

Perché la verginità dovrebbe essere una grazia? Il “Crescete e moltiplicatevi” della Genesi esclude la grazia? Concepire il Figlio di Dio non verginalmente avrebbe escluso la grazia? Maria non sarebbe stata ugualmente piena di grazia? Inoltre: se Maria “aveva sperimentato in sé un profondo «desiderio di verginità»”, perché si fidanzò con Giuseppe? Obbedì ai genitori, come avveniva di norma a quei tempi? E parlò a Giuseppe del suo proposito? Sarebbe logico ritenere che la verginità riguardò solo il concepimento di Gesù. Trovo più interessante quanto ebbe a dirmi una volta un bravo sacerdote: Gesù era un dono di Dio agli uomini e non poteva essere frutto di collaborazione umana. Questa la ragione del concepimento verginale.

L’altra cosetta: “Tra la lunga preparazione di grazia di Maria per la sua missione futura e la sua realizzazione effettiva nel suo grembo al momento dell’Incarnazione, la continuità era perfetta: Maria, dopo aver “concepito”, ma anche “partorito” verginalmente («ciò che nascerà santo», incontaminato) suo figlio Gesù sotto l’azione dello Spirito Santo, poteva presentarlo agli uomini come il Figlio di Dio”. Perché “anche partorito verginalmente”? Che cosa fa supporre che Maria sia rimasta vergine dopo il parto? Il fatto che Gesù “nasca santo, incontaminato”? E non sarebbe nato santo, incontaminato, ugualmente se Maria partorendo avesse perso la verginità?

Renato Pierri

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