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In che modo, Papa Francesco, la preghiera fa germogliare la pace?

“La preghiera è proprio la radice della pace. La pace è sempre possibile e la nostra preghiera è alla radice della pace. La preghiera fa germogliare la pace… E ricordate bene: la pace è possibile! E alla radice della pace, sempre c’è la preghiera. Preghiamo per la pace… A Maria, Madre di Dio e Madre nostra, presentiamo i nostri propositi di bene. A Lei chiediamo di stendere su di noi e su tutti i giorni del nuovo anno il manto della tua materna protezione… “. Queste le parole del Papa all’Angelus del 1 gennaio 2015. So che è un’illusione, giacché io non sono Eugenio Scalfari, però mi piacerebbe tanto fare due chiacchiere col buon e forse un po’ ingenuo Papa Francesco. Mi piacerebbe chiederli: “Sì, sua Santità, la preghiera fa generare la pace, ma in che modo? In sostanza che cosa fa Dio? Lui vede la sofferenza di tante creature innocenti maltrattate e uccise durante le guerre in atto in tante parti del mondo, e non fa niente, sta lì a guardare, come le stelle. Poi le nostre preghiere arrivano a Maria. La Madonna si rivolge al Figlio e gli dice: «Senti, Figlio mio quante preghiere arrivano dalla terra? Oggi anche il buon Papa Francesco. Hai sentito? Che dici, non sarà ora di intervenire?». Il Figlio si rende conto che sì, le preghiere sono proprio tante e accorate, influisce sulla mente e sul cuore degli appassionati della guerra, e questi fanno la pace. Questo avviene? Ma di preghiere in cielo ne è sempre arrivata una quantità immensa durante tutte le guerre, e queste sono terminate solo dopo milioni di morti. Come mai sua Santità? Non poteva, Maria rivolgersi al Figlio per tempo e il Figlio intervenire per tempo? Infine, sua Santità: una buona madre ha bisogno d’essere pregata, invocata, supplicata per aiutare i figli innocenti che soffrono?”.

Miriam Della Croce

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