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La crisi economica ha accentuato l’immoralità  della nostra società 

Il servizio sugli straricchi a St. Moritz non è piaciuto a Laura Ravetto, ospite di Ballarò (Rai 3 – 23 dicembre) e il conduttore Massimo Giannini ha cercato di rassicurarla: “E’ ovvio che non si può criminalizzare la ricchezza; non c’era un giudizio morale… “. Intanto bisogna appurare come hanno costruito la loro ricchezza coloro che vivono nel lusso, o come l’hanno costruita i loro padri. Se la ricchezza è stata costruita sfruttando il prossimo, valgono ancora oggi le parole di Giacomo: “Ecco che il salario da voi trattenuto dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, grida, e le urla dei mietitori sono giunte all’orecchio del Signore… Siete vissuti nel lusso sulla terra, vi siete dati ai piaceri: vi siete ingrassati per il giorno del macello! (Lettera di Giacomo 5, 4 – 5 ). Ma la ricchezza costruita onestamente, sempre che sia possibile, è morale? I membri di una famiglia perbene risentono tutti alla stessa maniera della crisi economica. Non è una famiglia per bene quella in cui c’è uno dei membri che vive nel lusso mentre gli altri soffrono fame e freddo. Lo stesso ragionamento si può fare per la nostra società: non è una società morale quella in cui alcuni membri vivono nel lusso e altri soffrono fame e freddo. La distinzione quindi tra ricchezza giusta e ricchezza ingiusta non si può fare sino a che esistono i poveri. L’esistenza del povero rende sempre immorale la ricchezza. Oggi la crisi economica ha accentuato nella nostra società la forbice tra ricchi e poveri, ed ha quindi accentuato l’immoralità della società. Gesù, infatti, non fece distinzioni di sorta quando disse: “Guai a voi ricchi”. Non disse: “Guai a voi ricchi disonesti”.

Miriam Della Croce

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