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Gli zampognari

Lo zampognaro è un suonatore di zampogna, uno strumento a fiato consistente in un otre di pelle pieno di aria nel quale sono inserite alcune canne o pive di legno. La sua origine è antichissima.
Il suono che emette è inconfondibile come inconfondibili sono le note della musica che sprigiona ogni Natale quando i suonatori si muovono dall’Italia centro-meridionale, principalmente dal Molise, dal Lazio, dall’’Abruzzo, dalla Campania e da altre regioni del meridione per recarsi presso le grandi città ad annunciare la Natività.
Indossano il tradizionale costume: un cappellaccio, un mantello e le cioce ed abbracciano il loro inseparabile strumento che è prezioso in quanto anche fonte di reddito. Suonano normalmente in coppia, uno la zampogna e l’altro la ciaramella (strumento a fiato).
Si tratta di pastori o contadini che si trasferiscono per il periodo natalizio nei grandi centri e con la loro dolce musica allietano le nostre feste. La loro figura è così straordinariamente nota e amata nell’immaginario collettivo anche grazie alla loro rappresentazione storica all’interno del tradizionale presepe. Come l’angelo che si presenta a Maria per annunciare la nascita di Gesù così le figure di questi pastori zampognari sulle note di “Tu scendi dalle stelle” annunciano ogni anno a noi tutti la Natività.
La zampogna viene costruita in alcuni paesi del centro-sud e principalmente nel paese di Scapoli in provincia di Isernia, in Molise. E’ in questo piccolo centro che viene prodotta e poi esportata in tutto il mondo.
La migrazione stagionale degli zampognari, spinti dalla necessità di guadagnare soprattutto in tempi di crisi, è come ogni migrazione assai faticosa. Grandi dunque sono i sacrifici , il freddo, il continuo girovagare, la lontananza dalla famiglia a fronte comunque di guadagni interessanti se consideriamo che si tratta di un solo mese di lavoro all’anno.
La simbolica figura è associata alla tradizione e ad un momento di gioia ed è considerata da tutti noi una figura benaugurante perchè annuncia la Novena dell’Immacolata Concezione e la buona novella.

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