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Ex fissa: se non ora quando!!

“Se lei decide di andare in quiescenza prima del 27 dicembre 2014, avrà la sua ex fissa interamente pagata entro tre mesi dall'erogazione della pensione”.

“Ah, allora mi conviene, ma scusi e lo scivolo? Cioè l'incentivo?”

“E' quello! Mi spiego: se decide di andare in pensione avrà la ex fissa, quella per intenderci che la Fnsi ha di fatto cancellato il 24 giugno quando ha firmato con la Fieg il rinnovo del contratto giornalistico. Consideri che la Rai ha disdettato il Fondo nel quale confluivano le somme accantonate durante la sua vita lavorativa, a partire dal 1 gennaio 2015…”

“Quindi se accetto di andare in pensione prima del 27 dicembre l'incentivo che mi dareste è quello che già mi spetta per legge, cioè se andrò in pensione manterrò il mio diritto acquisito a percepire la Ex fissa?”

“Si, ha capito bene. Tutti gli altri, anche se avranno maturato i 15 anni previsti dalla Convenzione in virtù della quale era stato stabilito il pagamento della Ex fissa, quando andranno in pensione non percepiranno più questo istituto previdenziale. D'altronde il vostro sindacato ha così stabilito…”

Care colleghe e colleghi,

questo colloquio immaginario, tra un funzionario del personale Rai e un collega che chiede informazioni per andare in pensione, dà il senso di ciò che può accadere, o forse di ciò che già sta accadendo! Di fatto chi oggi sceglierà la data del 27 dicembre 2014 per andare in quiescenza otterrà dall'Azienda il pagamento integrale dell'istituto previdenziale integrativo, cosiddetto ex fissa. Insomma, il lavoratore, cornuto e mazziato, si scivolerà e si incentiverà da solo!!! La Rai, in cambio della scelta di andare in pensione entro il 27 dicembre, promette di far erogare dall'Inpgi la somme cui il lavoratore stesso ha pieno diritto!!! Gli altri, anche se avranno maturato il diritto, potranno sperare in una rateizzazione in 10 anni, con un tetto da 10 mila euro, sempre che il Fondo esista ancora… Insomma una sorta di tagliola…

Allora, come tutelare i propri diritti? L'unica opzione – in attesa che l'UsigRai si sieda al tavolo con l'Azienda, ma potrebbe essere tardi, visto che la Rai ha disdettato il Fondo dal 1° gennaio 2015 – è solamente giuridica e consiste nella diffida, cioè un atto di autotutela stragiudiziale, (allegato alla presente così come il testo della Convenzione) che metta in mora sia la Rai, sia l'Inpgi, ma che coinvolge altri soggetti come la Fnsi, che avrebbe dovuto vigilare sul Fondo… La diffida servirà anche a rivendicare il diritto a percepire questo istituto previdenziale e precostituirsi una tutela in sede giudiziaria qualora fosse necessario.

La diffida, elaborata su richiesta di Lettera 22 e di Giornalisti Italiani Uniti, ha come obiettivo quello di tutelare un diritto previdenziale acquisito dallo scippo che si sta perpetrando ai danni di migliaia di giornalisti e giornaliste, nonostante sia antigiuridico oltre che ingiusto. Ma la Fnsi e la maggioranza della Giunta guidata da Siddi, ha così deciso per fare un favore ai soliti noti della Fieg: De Benedetti, Caltagirone, Ciancio e ora anche Berlusconi, visto che il presidente degli editori, Costa viene da Mediaset….

Molti colleghi mi hanno telefonato ponendomi varie domande e così rispondo:

1) E' necessario l'avvocato?

No, l'avvocato non è necessario. Se per esempio avete la residenza diversa dal domicilio oppure siete fuori casa per lavoro, o affinché le comunicazioni giungano anche ad un legale, o desiderate semplicemente un'assistenza legale GRATUITA e senza alcun obbligo, allora potete domiciliare la diffida anche presso un avvocato di fiducia. Potete scegliere l'avv. Sica, o altro legale. Per la mia diffida, ovviamente, ho scelto lo studio legale della mia famiglia, ma ciò non è assolutamente necessario, come già detto. Tuttavia, molti colleghi e colleghe, soprattutto di Televideo, ma non solo, mi hanno chiesto se potevano lasciare la domiciliazione presso lo studio legale de Jorio. Certamente si, perché questa iniziativa è gratuita e lo spirito è proprio quello dare un servizio, una tutela giuridica e di aggregare il maggior numero di persone per fare massa critica ed eventualmente iniziare una class action contro lo scippo della pensione integrativa denominata ex fissa.

2) Chi può inoltrare la diffida?

Tutti coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato presso qualsiasi società editoriale e che hanno una posizione INPGI.Quindi non solo i giornalisti della Rai ma l’intera categoria, indipendentemente dal fatto che siano maturati 15 anni di anzianità presso la stessa azienda editoriale.Ovviamente andrà indicato l’indirizzo del proprio datore di lavoro.

3) Quante raccomandate con ricevuta di ritorno bisogna fare?

Sette, cioè a tutti gli intestatari che compaiono in altro a sinistra della diffida. Ricordarsi di inserire in ogni busta anche copia della Convenzione che regola l'erogazione della ex Fissa, che troverete allegata a questa mail.

4) Entro quando bisogna inviarla?

Prima della fine dell'anno, visto che dal 1° gennaio l'Azienda ha disdettato il Fondo.

5) Quante persone finora hanno inoltraro la diffida?

Circa un centinaio, in tutte le redazioni. Si prevede che lo faranno circa 200/300 giornalisti qui alla Rai.

Sperando di aver dissipato tutti i dubbi, restando a disposizione per ulteriori informazioni, vi auguro buon lavoro.

Fabrizio de Jorio

Ps: se potete fate girare tra i colleghi e le colleghe interessate

giu@giornalistitalianiuniti.it
giornalistiitalianiuniti@gmail.com
@giornalistiuni

Fabrizio de Jorio

giornalista

Televideo/Rai News

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