Al via il Presepe Vivente al Centro Storico di Castellaneta il 26 dicembre 2014

Castellaneta. Il rione San Domenico venerdì 26 dicembre 2014 nel centro storico di Castellaneta è pronto per la rappresentazione della quindicesima edizione del Presepe Vivente al Centro Storico organizzato dalla Comunità Parrocchiale San Domenico di Castellaneta con l’Anspi Oratorio San Domenico dalle ore 18.00 alle ore 22.00, con la nascita del Bambino Gesù fra le dolci note dei Zampognari del Gargano, la meraviglia dei pastori, dei Magi, la gioia indicibile degli angeli, degli uomini semplici.

Cosa ci può essere di misterioso in una nascita? Di nascosto in una grotta ricovero di semplici animali. Nei Vangeli non c’è uno sforzo narrativo, non si cerca di abbellire il racconto, si registra semplicemente un fatto.

Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore che è il Cristo Signore, questo per voi il segno; troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia». Questo dicono gli angeli ai pastori, ed essi partono. Chiediamoci cosa cerchiamo a Betlemme? Perchè se cerchiamo il Dio grande, Onnipotente e terribile, il Dio giudice che tutto governa e dirige, se cerchiamo la soluzione ai nostri problemi, abbiamo sbagliato indirizzo. A Betlemme c’è soltanto un Bambino. Ma se invece cerchiamo l’impossibile, se ci affidiamo al mistero e ci lasciamo guidare dalla nostra ‘meraviglia’, dalla nostra curiosità, dal sogno e dalla speranza, se ci affidiamo totalmente alla fede rinunciando al comprendere, allora entriamo in dialogo con l’infinito nascosto in un Bambino. Entriamo in contatto definitivamente con quel Dio Amore che per Amore nasce e muore in quella misera grotta al freddo e al gelo di Betlemme. Tutto è nel nostro cuore che può essere un cuore di bambino o un vecchio cuore di chi pensa di conoscere e sapere tutto con la propria esperienza. Io invito voi e me stesso a fare esperienza di Dio guardando semplicemente un Bambino.

Sono un centinaio i figuranti che ripresenteranno la magica scena di tutti i tempi, il Natale di Nostro Signore, mestieri di altri tempi, animali veri, profumi di frittelle condite con sughetto piccante, vino e mozzarelle: il tutto preparato al momento. Bambini che scorrazzano fra le stradine del centro storico in abiti rigorosamente del periodo di Gesù; e la famiglia di Nazareth: una coppia con il suo bambino battezzato negli ultimi mesi.

Non una manifestazione ma una rappresentazione del grande Mistero a noi Cristiani molto caro, in un periodo di crisi più che economica, forse morale, riprendiamo il “cammino” come uomini e cristiani verso la fonte di ogni valore che è il Dio fattosi carne per la nostra salvezza.

Una tradizione radicata, con presenza di molti forestieri, che deve destarci dal torpore religioso e morale. L’augurio si estende a tutti con la speranza di una fede forte e salda alla nostra “pietra angolare” che è Cristo amante di ogni uomo.

La rappresentazione che la parrocchia offre è dare a tutti (credenti e non, praticanti e non, scettici e curiosi) l’occasione di guardare al vero significato di quella nascita che ha sconvolto la storia e il senso della vita dell’uomo.

Il presepio parla un linguaggio universale, lo potremmo realizzare a qualunque latitudine, presso qualunque popolo, ed il presepio rimarrebbe immutabile, comprensibile, chiaro. Il presepio non è segno di divisione neanche fra religioni diverse ne tantomeno discrimina chi è di cultura o religione diversa anzi, la Nascita di quel Bambino è ci accomuna: i cristiani ci vedono il Messia, gli islamici un grande profeta, i buddisti un uomo che ha predicato la via spirituale.

Franco Gigante

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