Roma 2013: Pasolini è stato corretto da Beppe Grillo

Viviamo nel mondo al contrario, dove più sei bravo e più sei corrotto.
Dove vendersi richiede arte e spessore per inserirti nel posto giusto al momento giusto, come ha fatto buzzi con le sue società attraverso la rete di collegamenti e raccomandazioni che ti risolvono la vita ma la rovinano a tanti altri.
Però l'italiano è così, ti trovi alemanno e carminati compagni di cella: ma quando ti ricapita?
Forse maurizio battista ha pensato proprio alle amicizie quando il 22 aprile ha detto i morti al nostro beppe grillo. “Lui lo sa che i morti a roma so preziosi”. “lui ce lo sa” che dirlo ad un terzo assente che neanche si conosce equivale ad un'offesa diretta.
Eppure la fantasia di dover offendere un uomo, che tra i tanti difetti non può essere accusato di evadere le tasse, o di aver costruito la sua carriera politica per soldi visto che ha rinunciato a 45 milioni di euro solo di finanziamento pubblico al “SUO” movimento.
Dicevamo, la fantasia di voler offendere senza pietà un uomo onesto davanti una platea riunita per festeggiare la romanità, descrive perfettamente questo gigante del pensiero dalla battuta facile.
Maurizio Battista colpisce beppe grillo proprio sull'onestà e sul fatto che tutti siano corrotti comprendendo se stesso, rendendosi conto della sua vigliaccata balbetta inciampa non è fluido e non si capiscono bene le parole tranne quel ?#?mortaccitua?, che offende non solo beppe grillo, ma tutti i movimentisti che credono nel sogno del cambiamento.
Noi siamo con Beppe Grillo perchè ha dimostrato un altissimo spessore culturale, una grandissima forza comunicativa, una devastante carica ironica, un eccellente filosofia forzata da una coscienza egocentrica scatenata da un compagno perfetto.
Beppe Grillo racchiude tutto il meglio di un italiano, buono e generoso quanto arrabbiato e determinato.
Quando nasce un grande uomo come beppe grillo puoi sentire il gusto raro dell'antica forza italica, puoi convincerti che ne nascerà un altro forse a metà del secolo.
Il suo predecessore Pier Paolo Pasolini a cui Beppe si è ispirato soprattutto all'inizio del blog disse: Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
Beh, possiamo ormai dirlo con certezza.
Pasolini è stato corretto da Beppe Grillo.

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