Il degrado del degrado a Roma Ostiense

Una passeggiata da non perdere a Roma. Partite da Porta San Paolo e avviatevi per viale della Cave Ardeatine verso la Stazione Ostiense, ma sì, la stazione monumentale creata da Mussolini per accogliere “romanamente” Hitler. Avrete qualche difficoltà a camminare sul marciapiede, giacché occupato per due terzi dalle bancarelle dei venditori ambulanti. Quando siete quasi giunti alla piazza dove ci fu lo storico incontro tra il dittatore tedesco e Vittorio Emanuele III, comincerete a sentire un odore che sta al profumo di rose e gelsomini come l’inferno al paradiso. C’è un edificio basso fatiscente che a prima vista sembra abbandonato e che ovviamente Mussolini avrebbe raso al suolo (lo dico senza nessuna nostalgia ovviamente). Ecco, lì davanti potrete ammirare romanamente il degrado del degrado: non ci sono bancarelle ma lenzuola sozze, e sulle lenzuola sozze roba rubata o prelevata dai cassonetti della spazzatura. I venditori sono zingari o rumeni, gli acquirenti rumeni disoccupati o zingari o qualche connazionale più povero degli zingari e dei rumeni disoccupati. Ad un signore ben vestito che usciva dall’edificio fatiscente, ho chiesto incuriosito: “Ci abitano in quest’edificio?”. Mi ha risposto: “Ci lavorano i Consulenti informatici dell’ACEA”. Credo che non saranno invidiati neppure dagli “schiavi” cinesi di Prato. Il signore ben vestito mi ha anche riferito che i vigili vengono ogni tanto a mandarli via, ma che non fanno in tempo ad andarsene e già le lenzuola sozze ricompaiono come per incanto. E i consulenti ogni giorno sono costretti a fare slalom tra le lenzuola sozze e la mercanzia profumata. Una passeggiata da non perdere.

Francesca Ribeiro

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