Conferenza del presidente Anua e giudice tributario dott. Aldo Marturano su “Diritti e doveri dell’impiegato dello Stato”

Conferenza del presidente Anua e giudice tributario dott. Aldo Marturano su “Diritti e doveri dell’impiegato dello Stato”

Nino Bellinvia

Una nuova iniziativa dell’Anua (Associazione Nazionale Ufficiali Aeronautica) si terrà giovedì 18 dicembre nella meravigliosa struttura dell’Aeronautica Militare denominata 65° Deposito Territoriale Carburanti Avio Taranto, con inizio alle ore 9,30.

Si tratta di una dotta conferenza del prof. Aldo Marturano, giudice tributario, presidente della sezione tarantina e consigliere nazionale Anua, sul tema “Diritti e doveri dell’impiegato dello Stato e contabilità generale dello Stato”. L’incontro si terrà nell’aula briefing della struttura militare comandata dal ten. col. Pier Giorgio Farina e rientra nell’ambito delle attività culturali promosse dal 65° Deposito Territoriale A.M. a favore del Personale, in collaborazione con il Sodalizio Azzurro e le Associazioni del territorio jonico.

Ma cosa è il 65° Deposito Territoriale di Taranto, struttura certamente meno nota in città rispetto alla Svtam (ex Saram) che accoglie l’idroscalo?

Il 65° Deposito dal punto di vista funzionale è un deposito carburanti per l’Aeronautica che stocca grandi quantità di combustibile per poi distribuirlo negli aeroporti di quasi tutto il Mezzogiorno.

La sua origine affonda le radici negli anni Trenta del secolo scorso quando Taranto vantava il più importante idroscalo per i giganteschi idrovolanti della serie Kant Z (proprio sul Mar Piccolo e accanto al Deposito), e l’importante Aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie dov’era di stanza la Scuola Centrale di Pilotaggio della Regia Aeronautica. Oltre a Taranto, c’erano aeroporti militari a Manduria, Brindisi, Brindisi Idroscalo, Gioia del Colle, Lecce, Galatina, il “Gino Lisa “ di Foggia, idroscalo del lago di Varano, Bari Palese e altri ancora.

Essenzialmente, oltre alle grandi cisterne interrate, il 65° Deposito è costituito da un parco autobotti, una stazione di carico del carburante, e un lungo pontile che dall’ombroso bosco oltre Cimino si propende in Mar Piccolo per consentire alle navi cisterne – attraversati i due seni di Mar Piccolo, di trovare i fondali giusti per attraccare e scaricare (con un raffinato sistema di sicurezza) il carburante nei depositi.

Ma tutto quanto scritto non può assolutamente dare l’idea di cosa sia davvero il 65° Deposito oggi orgogliosamente comandato dal ten.col. Pier Giorgio Farina: la cosa più sorprendente è che l’intera struttura è “affogata” nel verde di un bosco antico e curato come pochi altri (e parliamo sempre di strutture militari). Un bosco che è la prima cura per gli uomini del Deposito, ed è – ancora una volta – testimonianza del lascito di civiltà e cultura degli uomini in divisa (diverse divise) sul nostro territorio.

Nella foto il lungo pontile in Mar Piccolo e il comandante Farina.

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