NATALE, LO PSICHIATRA SPIEGA COME VINCERE L’ANSIA DA REGALO CON LA FILOSOFIA ‘SLOW HOLIDAY’

Ricerca spasmodica dei doni, difficoltà economiche e poco tempo a disposizione. Il Natale si avvicina e con esso anche il rischio di soffrire della tipica “ansia da regalo” che colpirà milioni di italiani. L’esperto psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, spiega i motivi di questa patologia e rivela come combatterla senza lasciarsi prendere dallo stress.
Il Natale dovrebbe essere il periodo più gioioso dell’anno, fatto di spensieratezza, divertenti rimpatriate con amici e parenti e stupore nel ricevere il dono tanto desiderato. Per molti italiani invece le festività natalizie portano con sé stress e preoccupazioni che, inevitabilmente, vanno a tormentare i pochi giorni di vacanza a disposizione. Un senso di sfinimento e rassegnazione, che pervade chi viene colpito da questa “ansia da regalo”, un malessere che nasce al solo pensiero di dover affrontare code interminabili alle casse, gli ultimi preparativi e le infinite ricerche del regalo perfetto per le persone a cui si vuole bene. Ma non è tutto: a peggiorare la situazione intervengono le spese economiche ingenti, la poca tolleranza verso i cenoni coi parenti, il timore di perdere il proprio peso forma, tentati dagli eccessi e sfizi sulle tavole delle feste. Il Natale quindi rischia di passare da giorno più bello dell’anno, a incubo dal quale risvegliarsi il più presto possibile.
L’esperto psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, indagando sulle motivazioni che portano milioni di italiani a soffrire di questa ansia da regalo correlata allo stress natalizio, spiega come superarla per non farsi sopraffare dalla disperazione e dalla rassegnazione: “Spesso si sente dire che le vacanze e le grandi ricorrenze sono fattori di rischio per condizioni di malessere emotivo, depressione e suicidio. La depressione è una malattia che risente fortemente dei ritmi ormonali, dell’esposizione alla luce, delle ore di sonno. Esiste una particolare tipologia di depressione, il Disturbo Affettivo Stagionale, che sembra essere più frequente in inverno e correlata al periodo natalizio, ma questa associazione è largamente imputabile alla tipologia di giornate della stagione, di breve durata del giorno con un più ampio periodo di buio. Possiamo dire quindi che seppur le vacanze di Natale non siano un fattore di rischio per una vera e propria condizione di malattia dell’umore, è sempre molto difficile oggi essere felici, anche e soprattutto durante queste festività. Ma perché accade questo? Ci possono essere vari elementi che agiscono in sinergia. Innanzitutto esiste un problema di aspettative: anche le vacanze generano doveri, commissioni, frenesia, scadenze, rituali comandati come le feste, i cenoni, i regali. In realtà dovremmo ricordarci che non c’è il modo giusto di vivere le festività: né le tradizioni né i luoghi comuni ci devono far sentire sbagliati se il desiderio è quello semplicemente di riposarsi, magari senza troppi bagordi e feste spumeggianti. A volte attribuiamo al “rituale” della tradizione il valore di “modo giusto” di festeggiare: sembra farci sentire di più il calore della famiglia e degli affetti. Può non essere così e nella nostra società può essere difficile mettere insieme i nonni, i nipoti e i figli. Non è una colpa o un insuccesso uscire dagli schemi. In questo senso c’è spazio per una sorta di filosofia ‘slow holidays’. Le tradizioni possono essere cambiate. Non facciamo sì che anche divertirsi diventi un obiettivo da raggiungere, un’aspettativa necessariamente da soddisfare. Lasciamo che sia il corso naturale delle cose a decidere come viverci in questo periodo. Quindi non chiediamoci troppo da questi giorni di vacanza”.
Il dottor Michele Cucchi focalizza poi la sua attenzione sul ruolo che i regali hanno nel contribuire ad aumentare lo stress che contraddistingue le vacanze di milioni di italiani: “La ricerca spasmodica dei regali può essere un fattore di stress. Anche qui subentrano il tema delle aspettative e di una sorta di psicosi collettiva: il regalo sembra diventare un mantra, il fulcro della festività, pesante come una scadenza importante di un progetto lavorativo. Siamo troppo condizionati dal dover fare qualcosa che dovrebbe essere un piacere anche per chi lo fa, il piacere di pensare all'altro, empatizzare con lui per cercare di capire cosa gli piacerebbe, sentirci vicini a lui. Dobbiamo andare dove ci porta il cuore, diamoci una passeggiata per le strade con i negozi, non guardiamo le vetrine come le vedette scrutano l'orizzonte al mare per scovare l'iceberg, andiamo per associazioni libere, facciamoci guidare dalla nostra intelligenza emotiva, coglierà elementi che l'occhio non nota che ci faranno subito pensare ‘ecco quelle che fa per lui’. Durante le festività le persone dovrebbero cercare un atmosfera di magia, nella quale tornare un po' bambini e credere in qualcosa di incredibile, oltre che tornare a respirare il clima della famiglia”.
Ecco infine i 5 consigli dell’esperto psichiatra Michele Cucchi per combattere l’ansia da regalo durante le prossime vacanze di Natale:
1. CALMA, LA PERFEZIONE NON ESISTE
Affrontiamo le festività senza pretendere la perfezione e pensare di essere per forza in totale sintonia con la famiglia che magari non vediamo da mesi o con cui non abbiamo poi un rapporto quotidiano.

2. VIVERE IL NATALE CON LEGGEREZZA
Non lanciamoci in abbuffate senza fine: strafogarsi appaga nell'immediato ma ci fa riposare male e ci fa sentire tremendamente pesanti e goffi, con ripercussioni sui giorni successivi ai banchetti festivi.

3. LO SPORT ABBATTE LO STRESS
Per vincere lo stress è molto importante dedicare un po' di tempo allo sport, ad una camminata o ad una corsa, per tornare a respirare le sensazioni del nostro corpo, cosa che spesso non troviamo il tempo di fare.

4. SIATE ORIGINALI!
Fondamentale è non cedere agli stereotipi: mille sms di auguri mandati con un sms collettivo, dover salutare tutti appassionatamente, dover stare con tutti, dover fare regali “memorabili”, sono tutte fonti di stress e pericolose aspettative.

5. PRONTI AL RIENTRO?
Infine non si deve dimenticare di prepararsi adeguatamente al rientro al lavoro i giorni prima di staccare per andare in vacanza: quando torneremo al lavoro ci sembrerà di pedalare in discesa.

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