Cultura: Lumia (Pd), interrogazione al ministro Franceschini per la riapertura del Museo Guttuso

Roma, 03 dicembre 2014 – “Se il Ministro in indirizzo, visto il rilievo culturale ed artistico del Museo Guttuso, ritenga intervenire direttamente, in cooperazione con il Comune, con un finanziamento economico al fine di mantenere aperto il Museo ed impedire così che le opere di Guttuso, nonché le altre, vengano spostate in altri musei nazionali o internazionali; se intenda promuovere l’istituzione di un tavolo di interlocuzione tra il Comune di Bagheria, la Regione Siciliana, lo stesso Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, gli Archivi Guttuso di Roma e l’Università degli Studi di Palermo, affinché si possa predisporre un piano di gestione che renda fruibile il Museo e ne consenta la sostenibilità economica”. Sono queste le domande poste dal senatore del Pd Giuseppe Lumia con un’interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, in merito alla chiusura del Museo Guttuso di Bagheria.

“La chiusura – si legge nell’interrogazione – non è la soluzione obbligata di un problema di gestione assai oneroso per un Comune già in grave sofferenza economica. Considerato, inoltre, che le provvidenze finanziarie per il suo mantenimento, a partire dal 1998, sono state sostenute dalla ex Tabella H della Regione Siciliana ed i grandi eventi culturali sovvenzionati dalla progettazione POR Sicilia 2000-2006. Il Museo Guttuso, infatti, ha una potenzialità artistica tale da poter rappresentare una fonte di ricchezza non solo culturale per Bagheria, ma anche economica ed occupazionale”.

LUMIA – Al Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo. –
Premesso che:
apprendo dalla stampa la notizia che l’Amministrazione comunale di Bagheria ha deciso di chiudere il Museo “Renato Guttuso”, a causa degli scarsi introiti, derivanti dal basso numero di visite, che non consentono di coprire i costi di gestione;
il Museo Guttuso è una realtà artistica e culturale di grande importanza nazionale ed internazionale. Qui, infatti, si trovano alcune delle maggiori opere create da Renato Guttuso, pittore tra i più significativi dell’arte italiana del Novecento, donate dall’artista a condizione che fossero rese fruibili al pubblico. Inoltre, il Museo contiene anche altre rilevanti opere d’arte, come alcuni quadri di Accardi, di Schifano, etc. Ed ancora, una sezione dedicata all’arte tradizionale dei carretti siciliani decorati dai maestri Ducato, una dedicata alle fotografie di Mimmo Pintacuda e del regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, nonché una preziosa collezione di manifesti cinematografici;
la stessa Villa Cattolica, che ospita il Museo Guttuso, è già di per sé un bene di grande valore storico ed architettonico. Si tratta, infatti, di una delle famose ville di Bagheria fatta edificare dal principe di Cattolica, Francesco Bonanno, nel 1736;
la chiusura del Museo oltre a rappresentare una grave perdita culturale per la città di Bagheria mette a rischio la stessa permanenza delle opere di Guttuso nel nostro Paese, poiché Fabio Carapezza Guttuso, erede e custode del patrimonio artistico dell’artista, ha fatto sapere che per rispettare la volontà del pittore è pronto a ritirare le opere e a farle esporre altrove: vista la caratura dell’artista è scontato che i più importanti musei stranieri faranno a gara per ospitare le opere di Guttuso;
la permanenza del Museo ha un valore simbolico rilevante, perché racchiude una rappresentazione artistica di alto livello di uno spaccato di Sicilia e di Italia. Come ha dichiarato lo stesso Carapezza Guttuso alla stampa: «questo Museo non è solo un luogo di cultura ma un presidio di legalità, rappresenta la storia di Bagheria, un microcosmo in cui si vede la parte più bella della città»;
la decisione dell’Amministrazione comunale, inoltre, stride con l’inizio nei prossimi mesi dell’avvio dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione di Villa Cattolica, ovvero dei locali del Museo, derivanti da un finanziamento di 4.5 milioni di euro ottenuto dall’Amministrazione precedente con l’approvazione di due progetti POFERS;
tale scelta appare altresì incomprensibile in considerazione di una già avanzata procedura amministrativa che coinvolge cinque importanti eventi culturali;
esiste il reale problema della sostenibilità economica del Museo e del dissesto finanziario in cui versa il Comune di Bagheria. A fronte di 20 mila euro derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso per la visita del Museo il Comune eroga 480 mila euro per il pagamento delle competenze agli impiegati del Comune;
la chiusura non è la soluzione obbligata di un problema di gestione assai oneroso per un Comune già in grave sofferenza economica. Considerato, inoltre, che le provvidenze finanziarie per il suo mantenimento, a partire dal 1998, sono state sostenute dalla ex Tabella H della Regione Siciliana ed i grandi eventi culturali sovvenzionati dalla progettazione POR Sicilia 2000-2006. Il Museo Guttuso, infatti, ha una potenzialità artistica tale da poter rappresentare una fonte di ricchezza non solo culturale per Bagheria, ma anche economica ed occupazionale;
va da sé che qualsiasi soluzione deve affrontare la questione a livello strutturale al fine di rendere il Museo sostenibile e produttivo. Naturalmente, avviando una gestione manageriale autonoma ed aperta alle competenze gestionali di alto livello. Sono diverse, pertanto, le strade percorribili e già ipotizzate, prima di giungere ad una decisione così estrema come la chiusura: dall’avvio di una governance istituzionale che coinvolga le istituzioni regionali e nazionali al fine di trovare una soluzione efficace, alla creazione di una Fondazione …,
si chiede pertanto di sapere:
se il Ministro in indirizzo, visto il rilievo culturale ed artistico del Museo Guttuso, ritenga intervenire direttamente, in cooperazione con il Comune, con un finanziamento economico al fine di mantenere aperto il Museo ed impedire così che le opere di Guttuso, nonché le altre, vengano spostate in altri musei nazionali o internazionali;
se intenda promuovere l’istituzione di un tavolo di interlocuzione tra il Comune di Bagheria, la Regione Sicilia, lo stesso Ministero per i Beni e le Attività Culturali, gli Archivi Guttuso di Roma e l’Università degli Studi di Palermo, affinché si possa predisporre un piano di gestione che renda fruibile il Museo e ne consenta la sostenibilità economica.


L'addetto stampa

Matteo Scirè
Cell. 3200251236

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