Ma qualcuno ha mai fatto una seria riflessione sullo stato psicologico dell'avvocatura in questo paese? Insomma, vorrei conoscere i nomi di quanti si sono resi conto che qui i codici e la loro applicazione non c'entrano ma c'entra invece l'approccio, la comunicazione, la velleità e la presunzione di una classe, quella degli avvocati, divenuta volgare e becera. S'intende, in cima alla lista sono io che sottoscrivo ma in compenso me ne sono reso conto. Lo so. S'intende anche che non sono tutti così. Eppure basterebbe una osservazione più mirata. Ci siamo guardati bene? Lo stereotipo è conclamato. Siamo bardati di “busillis”, di arroganze, di illazioni. Nei nostri colletti bianchi che debordano le giacche cinti da cravatte monotone, di borse di pelle sconfortanti. Siamo, nell'immaginario collettivo, i mariuoli di turno. Quelli che ci sanno fare. Quelli che viaggiano ai margini della legalità e che sanno come tirare fuori dai guai i delinquenti. Nessuna gratificazione deontologica o filosofica. Anche nell'avvocatura si è insinuato il tarlo del potere e per raggiungerlo si arriva ad accettare di estirparlo finanche con l'inganno. Il paradosso sta nell'errato e, perché no, negligente uso del tecnicismo giuridico. Formidabile no? Avvocati contro avvocati dove chi sferra il colpo dovrebbe avere ragione in assoluto perché altrimenti non ci raccapezziamo più. Mauro Vaglio, è stato oggetto e soggetto di attenzioni non esatte. Proprio lui che, per costume e storia personale, lasciamo stare quella professionale perché non c'entra proprio in questa valutazione che è propedeutica, vanta credito e rispetto. Siamo l'ordine della “prima pietra” pronti a scagliarla dall'alto del nostro latinorum ammuffito dimentichi dell'essenza, di ciò che conta e di ciò che la reputazione di ciascuno reputa inviolabile. Mauro Vaglio ne esce a testa alta. Ma questo attacco sentenziato come “fuori luogo” non l'ha sfiorato. Molti rinnovano con rinvigorito entusiasmo la fiducia in lui e nel suo consiglio composto da gente passionale e laboriosa. Siamo finanche troppo anziani per non comprendere che ciò che conta, su ogni cosa, è la qualità umana e su questa come su quella professionale nulla quaestio. Mi fido di Mauro Vaglio e del suo consiglio perché è stato in grado di lavorare per l'Ordine fattivamente e di contenere la collera confidando nel tempo gran galantuomo.
