Sen. Claudio Zin (MAIE):“Irresponsabile e illegittima la riapertura a nuove liste per le elezioni COMITES. Coerente su questo il Sott. Mario Giro.”

Il MAIE ha già espresso fermo disappunto per la decisione del Governo Renzi di rinviare le elezioni del Com.It.Es. a pochi giorni dalla scadenza del termine per manifestare la volontà di votare, e a poco più di un mese dalla data del voto.

Era chiaro fin dall’inizio cosa che cosa sarebbe successo con quella data di convocazione delle elezioni, quel sistema di voto – con l’ “inversione della opzione” – e i tempi ristretti del procedimento. Chi si aspettava una maggiore partecipazione non ha capito nulla.

Inoltre, non è coerente né serio chi, dopo aver accettato le regole e presentato liste con la propria sigla politica in alcune Circoscrizioni, oggi canta “vittoria” perché queste regole sono cambiate, e le elezioni rinviate: è la vittoria dell’incoerenza e, aggiungo, quando ci giungono voci di richieste di riapertura a nuove liste, dell’irresponsabilità.

In questi giorni non mancano le richieste proprio in questo senso. Ma, in questo pasticcio del rinvio delle elezioni, la presa di posizione del sottosegretario Giro, nettamente contrario a questa possibilità, è forse l’unico segnale di coerenza e serietà.

Come ha ben segnalato il Sottosegretario, infatti, le leggi stabiliscono un limite: e in un sistema repubblicano e democratico i limiti non possono essere oltrepassati per la convenienza di qualcuno che pensa di avere il potere di cambiare le regole.

Proviamo a immaginare che cosa potrebbe succedere se la richiesta di alcuni parlamentari della maggioranza venisse accettata e si riaprisse la possibilità di presentare nuove liste, laddove ne sono già state ammesse una o più d’una.

La legge dice chiaramente che se un elettore sottoscrive due liste entrambe le sue sottoscrizioni sono nulle. Sappiamo che ci sono dei casi in cui una lista è stata ammessa con poche firme in più rispetto al minimo richiesto.

Ad esempio, facciamo il caso che nella Circoscrizione X, la lista A sia stata accettata con 106 firme. Quattro mesi dopo, 10 di quegli elettori sottoscrivono anche la nuova lista B, cosa succede alla lista A? Decade? È democratico aprire alla possibilità di fare cadere le liste già ammesse?

Ma ipotizziamo che si dica: no, no, studiamo un emendamento per scongiurare questa possibile manovra fraudolenta.
Bene, allora la Lista A chiama tutti i suoi 106 sottoscrittori e presenta la lista C, che poi funziona come una sua collegata! Il rimedio sarà peggiore della malattia!

La possibilità di presentare nuove liste, a termine già scaduto, è completamente illegittima.
E irresponsabili sono i Parlamentari che spingono per questa possibilità, che porterebbe inevitabilmente alla sospensione delle elezioni, a causa del diluvio di ricorsi al TAR che sarebbero presentati dalle liste danneggiate.

Se una formazione politica non riesce a trovare neanche 100 sottoscrittori per presentare una lista di candidati in una Circoscrizione consolare, dovrebbe cominciare a riflettere sulla sua reale rappresentatività!

Io sono convinto che il numero degli iscritti nelle liste dei votanti non salirà di molto con questo slittamento di date, perché il problema non è il termine più o meno lungo lasciato all’elettore per iscriversi … la causa della scarsa partecipazione è il sistema stesso dell’inversione dell’opzione!

E’ utile, a questo punto, ricordare che si sono registrate percentuali di partecipazione molto basse
alle elezioni politiche all’estero della Spagna (5%) e della Francia (2%), cioè in Paesi che hanno adottato criteri molto simili all’inversione dell’opzione del voto per i Comites.
Ritengo quindi che, se si vuole ottenere una partecipazione superiore al 30%, si deve tornare ad un sistema simile al precedente. Per quanto mi riguarda, questa è l’unica conclusione che ci viene dal “test” di queste elezioni del Com.It.Es.

Intanto, invece di chiedere un’ingiusta e inopportuna riapertura a nuove liste, sarebbe più opportuno che certi personaggi manifestassero più rispetto dei principi democratici della partecipazione alle elezioni, e si impegnassero per cercare più fondi per garantire una efficace campagna informativa dei nostri connazionali sull’obbligo di iscriversi nelle liste elettorali per votare a queste elezioni del Com.It.Es.

Sen. Claudio Zin

Senato della Repubblica

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