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Pensare sempre agli omosessuali è una sorta di malattia

Credo di essere un po’ malata, bisognosa di cure psicologiche e forse anche di un confessore. Anziché pensare agli affari miei, penso sempre a quelli degli altri. Sì, la mia malattia è che non riesco a non interessarmi dei fatti altrui, ed è anche il mio peccato, giacché sto sempre lì a criticare questo o quello. Da tempo, non so da quanto tempo, ho l’ossessione degli omosessuali. E mi chiedo: perché m'interesso tanto dei fatti loro, mentre loro non s’interessano per niente dei fatti miei? E perché non m’interesso, tanto per fare un esempio, delle persone con i capelli rossi o senza capelli? Perché le persone con i capelli rossi non mi danno fastidio e gli omosessuali mi danno fastidio? Non lo so, non lo so, non lo so. Sono tormentata, Dio mio, finirò per impazzire. Adesso la preoccupazione che mi toglie il sonno la notte, è che gli omosessuali oltre che sposarsi all’estero, un giorno possano sposarsi anche in Italia. Tremo al pensiero, ci credete? Come sarà la mia esistenza, l’esistenza di tutti noi fortunati eterosessuali, se gli omosessuali potranno sposarsi anche nel nostro Paese? Sono malata, sono malata e sono una peccatrice. Medici, confessori, aiutatemi ad impicciarmi dei fatti miei, se non volete che diventi matta.

Miriam Della Croce

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