A spasso tra i ricordi

di Monica Michetti

Nell’epistola poetica Dei Sepolcri inviata a Ippolito Pindemonte Ugo Foscolo sosteneva che sebbene la morte portasse via con sé ogni cosa, la tomba continuava a far vivere le idee e i valori di ogni uomo rendendolo in un certo senso immortale.
Il sepolcro diventava il simbolo della memoria di tutta la famiglia, dei suoi eredi, di un Paese e di una civiltà che non poteva non avere il culto dei propri morti.
A seguito dell’editto di Saint-Cloud, emanato nel 1804 da Napoleone, che aveva imposto di seppellire i morti fuori dalle mura cittadine nasceva a Roma, tra il 1808 e il 1814, il cimitero monumentale del Verano che si andò sempre più ampliando fino ad inglobare terreni espropriati e a diventare una città nella città.
L’importanza che il cimitero romano del Verano, il cui nome deriva dall’antico campo dei Verani, ha assunto nel tempo è testimoniata anche da un tranvia a cavalli che collegava appositamente il cimitero alla stazione Termini, successivamente rimpiazzata dai moderni mezzi di trasporto.
Il cimitero sorge nel quartiere Tiburtino, vicino alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura e venne danneggiato nel 1943 a seguito dei bombardamenti degli anglo-americani che colpirono la vicina zona di San Lorenzo e lo scalo ferroviario procurando la morte di circa duemila persone. Tra le vittime numerosi furono i fiorai e i marmisti.
Il cimitero comunale monumentale Campo Verano rappresenta un patrimonio artistico e culturale per la città e un museo a cielo aperto. Visite guidate organizzate dal Comune ripercorrono gli itinerari storici che conducono alle tombe di protagonisti e protagoniste della storia della città e ai vari reparti del cimitero. Tra questi il Pincetto, con le sue cappelle e i viali alberati oppure il Crocione con le sue tombe stile liberty, l’Ossario realizzato per i caduti della Prima Guerra Mondiale e poi la Scogliera del Monte che lo scorso 1° novembre era un tripudio di fiori e di colori. Di notevole interesse è il quadriportico. Da venti secoli il Verano è luogo di sepoltura come dimostra l’esistenza di una necropoli romana: le catacombe di Santa Ciriaca.
Un giorno al Verano, tra i nostri ricordi, i ricordi a noi più cari che sono parte integrante della nostra memoria individuale e collettiva. In questo luogo delle rimembranze gli epitaffi raccontano le storie di personaggi famosi come Edgar Lee Masters raccontò in forma di poesie epitaffio le vite ed i destini degli abitanti del suo villaggio immaginario attraversato dal fiume Spoon, nell’Illinois A custodia dell’ingresso monumentale le quattro statue che rappresentano la Meditazione, la Speranza, la Carità e il Silenzio preservano per sempre questo grande parco dei ricordi.

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