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Tre tra le tante piccole cose che non mi piacciono

Erano così belle le lenzuola dello stesso formato, quello da mettere sotto e quello da mettere sopra, facili da stirare, da ripiegare, da riporre nell’armadio. Poi a qualcuno è venuta la balzana idea di mettere elastici agli angoli del lenzuolo di sotto, forse per far risparmiare la fatica di inserire i bordi sotto il materasso, ma provate voi a stenderli, a stirarli, a ripiegarli, e vi renderete conto che è stata proprio un’idea balzana. Un’altra piccola cosa che non mi piace, è acquistare una bottiglia di vino al supermercato e non sapere che tappo è nascosto sotto la capsula che lo protegge. Posso, infatti, trovarvi un bel tappo tutto di sughero, uno di truciolato ma saggiamente provvisto di tondino di sughero, uno di plastica per alimenti (almeno si spera), oppure, ahimè, tutto di truciolato con colle sicuramente un po’ tossiche. Perché non scrivere sull’etichetta che genere di tappo ha la bottiglia? Terza piccola cosa: i funghi porcini. Per quelli freschi è sempre giustamente indicata la provenienza, e secondo la provenienza cambia anche il prezzo e il sapore e il profumo. Sulle buste di quelli secchi non è indicata la provenienza, sono sempre cari, e non so se sto acquistando funghi che, freschi, costavano poco, o che, freschi, costavano molto. Perché non indicarne la provenienza?

Francesca Ribeiro

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