«Dal Tg5 solo disinformazione e inesattezze. I trattamenti estetici non sono da demonizzare»

AICPE, SICPRE, AITEB, SIME, SIES e Agorà – le principali società scientifiche italiane di chirurgia e medicina estetica – intervengono dopo il servizio mandato in onda nel Tg5 delle 20 di giovedì 23 ottobre sulle attrici che “rincorrono il mito dell’eterna giovinezza”

«Abbiamo assistito all’ennesimo caso di disinformazione mediatica su un tema importante e che riguarda molte migliaia di persone nel nostro Paese. Tramite un servizio denso di inesattezze e gravi errori scientifici, la testata giornalistica ha cavalcato l’onda del preconcetto e dello scandalo, mostrando un servizio sulle star hollywoodiane sottoposte a trattamenti estetici che vengono definite con termini quali “volto reimpastato” o addirittura “mostri”. Un atteggiamento quanto meno irrispettoso nei confronti delle protagoniste. Ma il punto è che il Tg5 attribuisce più volte la responsabilità dei cambiamenti di espressione dei volti delle star agli incauti interventi di chirurgia plastica e ai trattamenti a base di tossina botulinica: e questo è falso. Tutti i medici che lavorano in campo estetico sanno benissimo che i veri pericoli dei trattamenti iniettivi non nascono dal botulino, il quale – ed è ampiamente provato da circa trent’anni di ricerche scientifiche – ha un profilo di sicurezza elevatissimo. Gli operatori del settore sanno altresì che le moderne tecniche di chirurgia plastica – purché applicate da professionisti seri e preparati- sono capaci di offrire i miglioramenti richiesti senza creare né mostri né caricature».

AICPE, SICPRE, AITEB, SIME, SIES e Agorà, le principali società scientifiche italiane di chirurgia e medicina estetica, non ci stanno alla disinformazione mediatica del Tg5 di prima serata di giovedì 23 ottobre. E congiuntamente hanno deciso di intervenire sulla questione perché «viene da chiedersi se un servizio così tendenzioso non sia frutto di una vera e propria volontà di sfruttare l’arma dello scandalo pur di fare audience. L’unica alternativa, infatti, è che il servizio sia frutto di semplice ignoranza, come dimostrerebbe indicare il continuo utilizzo del termine Botox, che è il nome commerciale di una singola tossina botulinica, peraltro non in commercio in Italia per uso estetico. Che si tratti di volontà mistificatoria o di mancanza di conoscenza del tema, non è comunque accettabile che servizi di così scarso valore informativo vengano proposti al pubblico italiano, che ha il diritto ad una corretta informazione su temi che lo riguardano così da vicino come la salute».

«Il processo di invecchiamento è e deve essere vissuto come naturale. Tuttavia, naturale è anche la voglia di rallentarlo tramite pratiche mediche che, se effettuate con l’aiuto di professionisti preparati, sono sicure per la salute e molto efficaci per il benessere, anche psicologico, delle persone che vi si sottopongono».

«Il discredito gettato sulla medicina e chirurgia estetica è assolutamente fuori luogo e immotivato -proseguono AICPE, SICPRE, AITEB, SIME, SIES e Agorà -. Secondo tutti i nostri codici etici, l’azione del professionista in tema di ringiovanimento non può e non deve stravolgere l’aspetto del paziente. Scopo fondamentale è quello di prevenire, educare e solo poi correggere. E la correzione deve esclusivamente aiutare i pazienti a portare bene la propria età, oltre che correggere esclusivamente le imperfezioni: qualsiasi stravolgimento non fa parte della buona pratica clinica delle specialità che agiscono in estetica. I trattamenti estetici sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente. Quando si affrontano argomenti così delicati, che coinvolgono molti pazienti, crediamo sia dovere dei media considerare le posizioni delle Società Scientifiche di riferimento, che sono sempre a disposizione per poter diffondere notizie corrette in maniera adeguata».

«Importante è sottolineare che in Italia i medici estetici ed i chirurghi estetici opportunamente preparati, che agiscano secondo le linee guida delle rispettive società scientifiche, operano in modo equilibrato rispettando l’aspetto estetico legato all’età del paziente, rendendo naturale il risultato del trattamento o dell’intervento proposto. Tale aspetto non viene sempre considerato con altrettanto rigore in altri Paesi e in altre culture, portando ad eccessi che possono risultare poco naturali. I trattamenti di medicina estetica e di chirurgia estetica sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente».

Mario Pelle Ceravolo – AICPE (Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica)

Fabrizio Malan – SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica)

Maurizio Priori – SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica)

Massimo Signorini – AITEB (Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino)

Alberto Massirone – AGORÀ (Società Scientifica Italiana di Medicina ad Indirizzo Estetico)

Emanuele Bartoletti – SIME (Società Italiana di Medicina Estetica)

Ufficio stampa EoIpso

Info: Marco Parotti

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