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ANAI: L’AVVOCATO SPECIALISTA NASCE MALE

De Tilla: il regolamento è errato e lacunoso

darà vita ad un pasticciaccio di pseudo specializzazioni

L’avvocato specialista nasce male. Lo ha ribadito il Congresso Forense di Venezia approvando le mozioni presentate da ANAI e ANF che hanno denunciato che è eccessivamente riduttivo e incompleto il catalogo delle materie di specializzazione previste dallo schema di regolamento.

“Si prevedono, accanto a note macroaree (diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo), alcune specializzazioni di settore che vanno a costituire una irrazionale limitazione rispetto ad altre ben più rilevanti materie specialistiche” ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla.

“È per altro irragionevole la previsione di aree specializzate attribuite ad ampi rami di attività che costituiscono i settori dominanti di esercizio professionale. Il requisito, poi, di almeno 50 degli incarichi ricevuti annualmente in uno specifico settore è una previsione impossibile da attuare in alcune materie, quale ad esempio quelle del diritto di famiglia e del diritto societario”.

Secondo il presidente Anai c'è anche una forte incompletezza delle tipologie di specializzazione. “Con la genericità delle previsioni, – ha continuato De Tilla – c'è il fondato rischio che non vi sia una valutazione adeguata degli impegni professionali e dei differenziati dati qualitativi. Un altro rischio, poi, è rappresentato dal fatto che società private siano indirettamente coinvolte nel percorso di conferimento del titolo di specialista.

Secondo De Tilla, infine, il pericolo principale è rappresentato dal fatto che si dia corso ad un “pasticciaccio” di “pseudo” specializzazioni che non costituiscano un valore aggiunto e premiale dell’esercizio della professione di avvocato.

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