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GLI ITALIANI E LA LORO PIU’ GRANDE PASSIONE!

L’argomento più discusso nel mondo del pallone è sicuramente l’arbitraggio di Gianluca Rocchi nel big match di domenica 5 ottobre tra Juventus e Roma, partita vinta dai bianconeri per 3-2.
Molti sono stati sconvolti dalla forza mediatica che ha avuto questa partita, dato che due onorevoli di due schieramenti politici diversi (Marco Miccoli del PD e Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia) hanno presentato un’ interrogazione parlamentare, poiché “Roma e Juventus sono società quotate in borsa, e quindi gli incredibili errori arbitrali, oltre a falsare il campionato e minare la credibilità del Paese, incidono anche sugli andamenti delle quotazioni borsistiche”. Per questo motivo l’esponente del PD ha esortato a indagare la Consob e il ministro Padoan.
Questa partita ha, inoltre, riportato in auge discussioni sui criteri di designazione arbitrale, infatti Rocchi non è nuovo a episodi del genere, dato che si è reso protagonista di altre decisioni opinabili in partite molto importanti di Serie A, tra cui Lazio-Inter, Inter-Milan e soprattutto Inter-Napoli in cui ha praticamente sbagliato ogni decisione. Da qui ci viene un dubbio: come mai la partita più importante dell’anno è stata affidata ad uno degli arbitri più discussi del nostro campionato?
La polemica non è finita qui; molti si sono chiesti se il direttore di gara avesse qualche simpatia per la Juventus, e a Firenze (città natale di Rocchi) si sta diffondendo proprio questa voce che sta aiutando a surriscaldare un clima fin troppo teso.
Nonostante i tanti interrogativi sul suo conto, Gianluca Rocchi è un arbitro internazionale dal 2008 (sono passati più di sei anni!) e secondo l’IFFHS (organismo riconosciuto dalla FIFA che si occupa delle statistiche e dei record riguardanti la storia del calcio) è il decimo migliore arbitro del mondo e, nella sua lunghissima carriera, è stato designato come giudice di porta nella finale di Champions League tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco.
Senza ombra di dubbio, in molti sono stati stupiti dal clamore che ha avuto una partita di calcio, in un periodo dove sicuramente ci sono problemi più importanti nel nostro Paese; inoltre, la crisi economica, l’ISIS, l’operato del governo e il sinodo dei vescovi sono passati in secondo piano rispetto a una manifestazione calcistica. Gli stessi quotidiani sportivi stanno dedicando molto più spazio ad eventuali retroscena del match rispetto alle imprese che stanno compiendo le nostre pallavoliste ai mondiali.
Questa non è la prima volta in cui il calcio guadagna le prime pagine dei giornali togliendo spazio ad eventi di portata internazionale: senza andare molto lontano,come scordarci i mondiali di calcio in Brasile e la successiva polemica che ha investito il nostro ex ct Cesare Prandelli, principale indiziato per il fallimento insieme a Mario Balotelli e Antonio Cassano.
Insomma, il calcio in Italia non è un semplice sport, ma qualcosa di più che riesce ad unire (e soprattutto a dividere) tutta la penisola. In un periodo di enormi difficoltà gli italiani riescono a fare a meno di tutto, ma non del pallone!

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