Cari Colleghi,
nei giorni dal 9 all'11 ottobre p.v. si terrà a Venezia il XXXIII Congresso Nazionale Forense, un'occasione di confronto e definizione delle prossime linee d'azione dell'Avvocatura.
Quest'anno al centro del dibattito sarà la questione dell'attuazione dell'art. 39 della legge di riforma della professione che impone un rinnovamento del modello di rappresentanza dell'Avvocatura.
Il dibattito certamente sarà incentrato sul ruolo dell'O.U.A. (Organismo Unitario dell'Avvocatura) e sull'evidente difetto di rappresentanza della nostra categoria che continua ad avere scarsa voce nella redazione di tutte le “roboanti” norme che la politica continuamente produce, specie in tema di diritto e procedura civile, ignorando qualsiasi riforma di sistema e approfittando della situazione economica del paese per deprimere ulteriormente il settore.
Si profila anche un intenso dibattito intorno al ruolo dell'avvocato nella complessiva riforma della giustizia, ed in particolare rispetto agli istituti di deflazione del contenzioso come la nuova negoziazione assistita e l'arbitrato (D.L. 132/2014) per i quali non si è ancora ben compreso se tali istituti (introdotti per decreto) rappresentino un vantaggio per la nostra categoria o uno specchietto per le allodole.
Il Congresso riceverà poi tutte le proposte formulate dai Delegati che metteranno in luce i temi di più stretta attualità ed interesse per l'Avvocatura.
Spero, di conseguenza, che gli Avvocati seguano i lavori congressuali.
Con l'occasione rappresento che il 13 ottobre 2014 ore 13.00-15.00 presso la sala convegni della Chiesa Valdese, in Via Marianna Dionigi 59, si terrà una riunione, aperta a tutti, dell'assemblea dell'Associazione forense A.T.R. (Avvocati della tavola Rotonda), del cui consiglio direttivo fanno parte anche alcuni dei Delegati romani al Congresso, che ci riferiranno sui lavori e sulle risultanze congressuali e presenteranno una originale proposta formativa dell'A.T.R. per i professionisti, nonché tutte le altre attività culturali e ricreative.
Un caro saluto
Fabrizio Bruni