Site icon archivio di politicamentecorretto.com

MOTOCICLETTE. MORTI A IOSA E SI CONTINUA COME SE FOSSE TUTTO NORMALE…

Qualche anno fa sentii il bisogno di evidenziare pubblicamente come la moto, più che uno strumento di piacere, sia diventato, in percentuale non trascurabile, un attentato alla vita sia di chi la guida che di coloro che, involontariamente, la vedono sfrecciare sulle strade, accanto ai marciapiedi, magari anche stando seduti in una panchina per respirare tranquillamente un po’ d’aria.

Dissi allora che detto mezzo spesso diventa uno strumento di “sfogo” per coloro che durante la settimana sono costretti ad una scrivania, ma anche e soprattutto per coloro che, attraverso folli accelerate, tentano di fugare conflittualità interiori represse. E mi fermo qui, evitando di citare casi la cui anamnesi farebbe parte della psichiatria.

Ebbene, non tornerei più su questo argomento se non fosse perché al mio intervento di un paio d’anni fa circa avesse fatto seguito un numero davvero impressionante di letture: ben 13.113 , in buona parte cariche di offese nei confronti dello scrivente, in quanto avrei, in qualche modo, denigrato il comportamento di certi motociclisti.

Le offese ovviamente non mi sfiorarono allora né adesso, anzi, oggi più che mai, rimango dello stesso parere. E non soltanto io : proprio domenica scorsa infatti, tornando dal Trentino in autobus, sentii inveire verso tanti motociclisti, la stramaggioranza indisciplinati, e fors’anche privi di senso civico, da parte dello stesso conducente del mezzo pubblico, in quanto, il sabato e la domenica, ma anche durante le giornate non festive, essi seminano incidenti e morte. Oltre a rendere difficile la guida seria degli altri.

Va detto che per loro il limite di velocità non esiste e che, quand’anche esistesse, la polizia della strada non è mai in grado di fermarli, anche perché spesso triplicano, o quasi, di tre volte i limiti..

In queste ultime settimane, di incidenti e morti, ce ne sono stati parecchi, ma nessuno mai pone mente a questo problema che, riempiendo le casse dei costruttori e degli impresari di pompe funebri, è diventato ormai una vera calamità sociale. E magari la polizia multa un automobilista che ha superato di 10 km il limite consentito o aveva omesso di indossare le cinture che, a mio avviso, oggi come oggi, servono a ben poco, stante la concezione con cui sono attualmente costruite le macchine se non addirittura a costituire pericolo in varie circostanze., non esclusa quella di libertà di movimento nella guida. Un mio amico, medico universitario di Milano, diceva infatti che la cintura, nel caso di incidente, serve a…trasferire in altra parte del corpo l’eventuale trauma.

Una statistica: è stato appurato che solo il 30 % dei motociclisti dimostra senso civico nella guida. Il che vorrebbe dire che l’altro 70 %…..

ARNALDO DE PORTI

Exit mobile version