L’Antitrust ha messo nuovamente sotto osservazione il Consiglio Nazionale Forense aprendo un’istruttoria su due intese riguardanti la determinazione dei compensi e la ricerca di clientela.
L’indagine riguarda una circolare relativa alle tariffe minime e un parere sui siti internet che offrono prestazioni professionali con compensi ridotti.
L’Antitrust continua ad equiparare erroneamente gli avvocati alle imprese e non considera che le prestazioni forensi riguardano il più delle volte la difesa in giudizio.
La difesa non può rientrare nelle regole della concorrenza e la sua qualità è indiscutibilmente legata ad una retribuzione adeguata.
Riguardo alla pubblicità sui siti internet la stessa è più delle volte accompagnata a pratiche scorrette con offerte di servizi senza alcuna regola deontologica e con esplicazione di prestazioni di bassa qualità.
Maurizio de Tilla
(Presidente A.N.A.I.)