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Sicilia. Crocetta:”L’autonomia si difende abbattendo i privilegi”

Palermo, 23 giu. “I dirigenti esterni, una volta assunti sono esattamente
come gli interni per il periodo durante il quale hanno sottoscritto un
contratto e pertanto sono sottoposti alla legge e, a meno che la legge non
preveda diversamente, hanno esattamente gli stessi obblighi. Vedo che c'è un
grande sforzo politico nel tentare di salvare singole forme di privilegi. E'
inaccettabile. Ritengo che oggi più che mai, rispetto al grande lavoro che è
stato fatto di riduzione e riqualificazione della spesa, la politica siciliana
debba trovare momenti di grande unità, in uno scenario nazionale e regionale in
cui i cittadini esprimono irritazione e dissenso, rispetto alla politica delle
due gambe, rispetto al pagamento di altissimi compensi e rispetto a trattamenti
differenziati che non hanno alcuna giustificazione concreta. Il presidente fa
appello a tutte le forze politiche perchè sul tema della equiparazione degli
stipendi e dei tagli ai burocrati, ci sia una volontà unitaria che porti alla
legiferazione uguale per tutti. Estrapolare dalla finanziaria tali
provvedimenti o cercare di annacquarli, creerebbe ulteriore distacco tra
politica e cittadini. Abbiamo un'occasione storica, quella di risolvere un
annosissimo problema che non può essere affrontato con logiche del passato
cioè, la cosiddetta equiparazione ai dipendenti del Senato. Il parlamento
regionale sia pure di una regione autonoma, non può rivendicare alcuna
equiparazione con strutture istituzionali che hanno un valore gerarchico
superiore. L'autonomia si difende non mantenendo i privilegi ma abolendoli. La
Sicilia deve diventare la punta più avanzata di un processo di riforme che il
presidente Renzi sta proponendo al Paese e che in forza dell'autonomia devono
trovare nell'Isola un'applicazione, persino, più incisiva, più efficace, più
rigorosa. Solo in questo modo potremo veramente difendere ed esaltare
l'autonomia”.

Il presidente della Regione siciliana
Rosario Crocetta

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