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FREE GREEN SICILIA. CATANIA ROULETTE RUSSA PER I CITTADINI PEDONI

Perché si è atteso un ennesimo incidente quello subito da una mamma che va a prendere il proprio figlioletto a scuola per tentare di riflettere sui rischi che corrono giornalmente i cittadini pedoni (automobilisti compresi quando non in auto) di ogni età nella nostra città: mai a misura d’Uomo ma di automezzi sì? Da tempo denuncio a mezzo stampa, e non solo, tali rischi e i numerosi incidenti che non vengono ripresi dagli organi di stampa perché passano sotto traccia e non vengono denunciati ai giornalisti. Tanti di questi sono gravi com’è accaduto giorni addietro in viale Africa: zone off limite per i pedoni vere e proprie roulette russe per chi si trova ad attraversarle. Mi sono chiesto quanta attenzione da parte delle Amministrazioni pubbliche per la salvaguardia dei pedoni: nulla o quasi nulla! Quante multe sono state elevate dai vigili urbani nei confronti di chi non permette l’attraversamento sulle strisce pedonali dei cittadini di qualsiasi età mettendo a rischio la loro incolumità? Quanti sono io segnali pedonali visibili a distanza, quanti quelli rialzate rispetto al manto bicolore, e quanti quelli inesistenti o invisibili? Quanti sono i semafori pedonali acustici e quanti quelli visibili e sempre funzionanti? Quanti sottopassaggi o sovrappassi vi sono in quelle arterie come viale Africa, appunto, il lungomare, la circonvallazione tanto per fare qualche esempio? Quanti sono quegli automobilisti che posteggiano sui segnali pedonali (oltre che sui marciapiedi) , o al limite di questi, non permettendo la visibilità completa a chi dovrebbe attraversare o agli stessi automobilisti e quante multe vengono prese nei confronti di questi: basterebbe attraversare in uno dei giorni della settimana una delle strade più trafficate della città per poter verificare che ogni segnale pedonale viene utilizzato come parcheggio e quasi mai una multa sul parabrezza o la rimozione di questi. Per non parlare di tanti di quegli incroci dove mai è consentito passare al pedone senza che nello stesso tempo sia consentito alle automobili uno per tutti l’incrocio tra via D’Annunzio e viale V. Veneto o lo stesso con corso Italia. Quante le piazze e le strade aree pedonalizzate e veramente pedonalizzate? Quanti limiti allo smog avvelenatore e quante le centraline ancora funzionanti? Altro che sicurezza stradale altro che mobilità sostenibile. Catania resta una città a alto livello di rischio per i pedoni di tutte le età in quanto vi è la sub cultura dell’auto prima di tutto anche a discapito di quei cittadini che vengono visti come ostacoli alla loro circolazione e dunque si preferisce ‘non vederli’, poche volte per distrazione, e passare oltre! Quanti altri incidenti dovranno ancora accadere affinché il cittadino pedone non venga considerato un ostacolo al traffico insostenibile, inquinante e libero di sfrecciare ma il soggetto su cui si deve imperniare il presente e il futuro prossimo di questa città così ancora poco europea nel senso più civico del termine?

Alfio Lisi

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