Montevideo, Uruguay: il MAIE manifesta al fianco dei connazionali contro la chiusura del Consolato

Merlo e Borghese: “Follia chiudere il consolato in una cittá dove risiedono più di 120.000 connazionali”

Si è tenuta il 6 giugno scorso a Montevideo una manifestazione di protesta del MAIE al fianco dei connazionali contro l’ assurda decisione del Governo Renzi di declassare il consolato della capitale del paese. Ricardo Merlo, presidente del MAIE, che era presente alla manifestazione insieme all’On. Mario Borghese e al Coordinatore nazionale Aldo Lamorte, ha dichiarato: “E’ una protesta attuata per difendere il nostro diritto, qui in Uruguay, ma anche per scongiurare il fatto che il Governo Renzi continui con la politica dei tagli e delle chiusure delle sedi diplomatiche e degli istituti di cultura italiani nel mondo.”

Oltre ai parlamentari e al coordinatore locale del MAIE, Aldo Lamorte, erano presenti molte associazioni di italiani e discendenti: tra questi tantissimi erano i connazionali che avevano aderito all’invito di scendere in piazza, anche a costo di percorrere – in alcuni casi – fino a 400 kilometri.

“Quello che è ben chiaro agli italiani residenti in Uruguay è che il responsabile di questa decisione é il governo di Matteo Renzi – ha aggiunto Merlo. E’ una follia declassare il consolato in una cittá dove risiedono più di 120.000 connazionali.”

“Le chiusure delle sedi diplomatiche nel mondo stanno provocando massicce proteste da parte dei connazionali in diversi Paesi. La protesta è arrivata anche qui in Uruguay, nella nostra capitale: chi ha aderito lo ha fatto spontaneamente rispondendo ad un invito del Comitato Salviamo il Consolato e del MAIE – ha affermato Aldo Lamorte, responsabile del MOVIMENTO ASSOCIATIVO nel paese sudamericano. La nostra volontà non è creare disordini – ha spiegato il coordinatore italo uruguayano – ma sensibilizzare il governo sulle necessità primarie della nostra collettività, pacificamente. Infatti la nostra manifestazione si è conclusa con un incontro con l’ Ambasciatore Vincenzo Palladino al quale i rappresentanti della colletività hanno consegnato un documento che parla della delusione e del malessere dei nostri connazionali di fronte alle decisioni dei tagli messe in atto: noi m anifestiamo con lo scopo di accendere i riflettori su questo vero e proprio abuso. ”

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