La festa della Repubblica italiana è festa di libertà, di democrazia, di solidarietà.
Ho dedicato il 25 aprile a chi “resiste” ogni giorno alla crisi di produzione e di lavoro che rischia di trascinare l’Italia in una lunga deriva. A chi “resiste”, alle spinte estremistiche e demagogiche e cerca di trovare, nelle difficili situazioni dell’oggi, una soluzione realistica ai problemi delle persone. A chi “resiste” alle divisioni tra gli italiani: tra quelli del Nord e quelli del Sud, tra quelli in patria e quelli all’estero, tra i vecchi italiani e i “nuovi” italiani, come il Presidente Napolitano ha chiamato i bambini immigrati che nascono tra noi.
La Repubblica ha le sue profonde radici ideali, politiche e morali nella Resistenza. Per questo ripeto oggi che la Repubblica è prima di tutto una comunità di cittadini liberi e solidali, in qualunque parte del mondo essi abbiano scelto di svolgere la loro vita. L’obiettivo prioritario, per tutti, è sostenere l’Italia nel suo cammino di ripresa economica e sociale e aiutarla a ricollocarsi nel mondo con dignità e prestigio. Per fare questo è necessario rinnovarla nelle sue istituzioni, nei suoi apparati amministrativi, nella sua cultura politica. Renderla forse più sobria, ma anche più giusta ed efficiente. E’ questo l’impegno dell’attuale Governo Renzi al quale in Parlamento ho dato la mia fiducia.
La Repubblica è anche una comunità di diritti. La cittadinanza degli italiani all’estero deve valere, a tutti gli effetti e non solo a parole, come quella degli italiani residenti nello Stivale. Noi ci sentiamo parte del futuro dell’Italia, non solo del suo passato, della storia dell’emigrazione, da catalogare e da archiviare. Per questo nel sistema di riforme costituzionali ai cittadini italiani all’estero devono essere riconosciute le prerogative che la Costituzione garantisce, e così per quanto riguarda la loro rappresentanza. Per questo, essi debbono avere i servizi amministrativi di cui tutti gli altri cittadini possono godere, ad iniziare da quelli forniti dai consolati. Per questo, essi debbono essere trattati con equità nei loro doveri fiscali come nei diritti previdenziali come nella partecipazione democratica. Per questo, gli anziani italiani presenti nel mondo, le nuove generazioni, i vecchi e nuovi migranti, devono sentire nella loro vita di ogni giorno il sostegno e la solidarietà della comunità alla quale appartengono e del Paese dal quale provengono.
Con sincerità e spirito di partecipazione, dunque, viva La Repubblica italiana!
Marco Fedi
RIGHTS AND SOLIDARITY ON THE DAY OF THE REPUBLIC
The Italian Day of the Republic is a celebration of freedom, democracy and solidarity.
I dedicated the 25th of April to those that struggle daily against the crisis in production and job losses that threaten Italy’s standing; to those that struggle against extremism and demagogy in search of realistic solutions to the problems faced daily by ordinary people; to those that struggle against the divisions amongst Italians: between North and South, between those in Italy and those abroad, between old Italians and “new” Italians, as President Napolitano described children born to immigrants in Italy, still lacking in adequate citizenship rights.


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