Dalla grande festa del Partito Democratico all’urgenza delle riforme, il commento della Cinti

La responsabile del coordinamento nazionale Segreterie regionali dell'Italia Dei Diritti: “Questa grande vittoria deve tradursi in un'opportunità che non ammette scuse o ritardi, perchè la collettività lo domanda a gran voce, ed i tempi sono oltremodo maturi per dare reale prova di impegno deciso e volontà. Un intervento pianificato, di ampio respiro e attento alle priorità, costruito sull'idea di un Paese che attualmente conta su di un numero esiguo di risorse spendibili per risollevarsi ed in molti settori è stremato, è l'unica chance rimasta”

Roma, 27 maggio 2014 – Sul palco di Piazza Maggiore a Bologna, si è tenuta una grande festa organizzata dal segretario provinciale del Partito Democratico Raffaele Donini per salutare con gioia i risultati elettorali a livello nazionale e a Bologna, dove si sono realizzati il 54,53% dei consensi. Sul palco erano immancabilmente presente il Sindaco Virginio Merola, e a sorpresa anche l'ex Premier Romano Prodi, in compagnia dei neo eletti a Strasburgo. Prodi ha dichiarato: “E' andata bene, la nostra gente ha ancora buon senso”, sottolineando che in tal modo si “recupera un senso di soddisfazione nazionale, ma anche che “le vittorie, come le sconfitte, sono provvisorie”. E anche Merola ha commentato dicendo che vi è stata “una grande prova di maturità da parte degli elettori”, con la conferma che appoggiando Renzi si “conferma finalmente che c'è voglia di fare le riforme con stabilità in questo Paese”, e che in vista soprattutto del semestre di presidenza europeo vi sono “le condizioni per accelerare” le riforme stesse e “rispettare le date previste”, anche in Europa.
Luana Cinti, responsabile del coordinamento Segreterie regionali dell'Italia Dei Diritti, ha in merito affermato: “La vittoria esaltante del Pd, nell'intero panorama nazionale, ha certamente rappresentato motivo di orgoglio per tutti coloro che, sui singoli territori, hanno dato battaglia conducendo una campagna quanto mai difficile e dai toni accesi a favore di questo Partito, con davanti agli occhi il pericolo concreto dell'astensionismo e del voto di protesta, dettati da disillusione cocente e progressiva di un sempre maggior numero di persone, così come dal desiderio di dare una netta sferzata alle modalità con cui la politica ha sin qui condotto i suoi progetti. Matteo Renzi, come gli altri principali leaders, si è presentato come il nuovo che avanza, il punto di partenza per un cammino del tutto diverso, più omogeneo ed inclusivo, impostato ragionevolmente sul rispetto sistematico dei tempi necessari alla messa in atto delle riforme e sul contrasto ad ogni genere di opposizione gratuita e sterile, basata essenzialmente sulla polemica fuorviante, e di fatto destabilizzante rispetto alle priorità da affrontare con urgenza e in maniera oculata. Ha parlato ed è tornato in più occasioni sull'idea di coraggio che allontana e sconfigge la paura, sul bisogno di dar sfogo ad una carica di energia positiva come motore trainante di una nuova stagione di cambiamento, quella per cui un salto di qualità era auspicabile e imprescindibile, e senza la quale il Paese sarebbe stato destinato ad un salto nel vuoto. Numerose questioni da focalizzare in pieno spirito collaborativo, attraverso un dialogo costante e fattivo con le maggiori forze politiche e non solo, e su cui avviare piani decisivi e strategie progressive di risoluzione, motivati da obiettivi alti cui non si può e non si deve in alcun modo rinunciare. Se è vero che, ora più che mai, vi sono le condizioni per rinnovare, affrontare le molteplici criticità – ad un passo in alcuni casi dall'irreversibile – nell'ambito dei vari settori della nostra società, costruire piani di intervento finalmente strutturali e far sentire la nostra voce soprattutto in Europa, è giunto il momento di dimostrarlo. Questa grande vittoria deve tradursi in un'opportunità che non ammette scuse o ritardi, perchè la collettività lo domanda a gran voce, ed i tempi sono oltremodo maturi per dare reale prova di impegno deciso e volontà. Un intervento pianificato, di ampio respiro e attento alle priorità, costruito sull'idea di un Paese che attualmente conta su di un numero esiguo di risorse spendibili per risollevarsi ed in molti settori è stremato, è l'unica chance rimasta. La vittoria è dunque il riconoscimento di un consenso che è anche e soprattutto invito a fare davvero e con un'adeguata celerità, in maniera capillare e con la lucidità di chi ha chiara la situazione, non stancandosi mai di trovare spunti di miglioramento che vanno oltre la propaganda e la promessa di opportunità generiche. Il punto di partenza ed il centro di ogni singola iniziativa dovrà essere la persona, il cittadino con le sue reali e quotidiane esigenze, dunque l'ascolto costruttivo delle più importanti istanze sulle quali puntare, per contribuire a tradurre questo primo step elettorale in una vittoria duratura e portatrice autentica di significato, al di là dell'aspetto provvisorio. Attendiamo tutti esiti diversi rispetto a quelli conosciuti e riproposti più volte dalla nostra politica in passato e fino ad ad oggi, e in virtù di questo aspetto il nostro impegno dovrà rafforzarsi per garantire a tutti qualcosa che vada definitivamente oltre la speranza”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti
italiadeidiritti@yahoo.it
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