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Piante carnivore in casa contro gli insetti. Un nuovo (utile) trend. Ma anche la catambra è un efficace rimedio allontana-zanzare

Mancano poco all'arrivo dell'estate ed i primi caldi e con essi i più fastidiosi coinquilini delle nostre case, balconi e giardinetti: insetti pronti a disturbare le nostre notti e le serate all’aperto.

Le soluzioni ormai sono tante, dalle classiche piastrine e citronelle o alle più tecnologiche luci, infrasuoni e perfino delle app per smartphone.

Ma a volte nonostante insetticidi e strumenti di vario tipo sembra che nulla riesca ad allontanarle. C'è chi però ha trovato un rimedio assolutamente naturale contro le zanzare, piazzando in casa qualche esemplare di pianta carnivora che non solo divora le piante ma offre una buona alternativa alle solite piante da interni. E pare, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, stia diventando una vera e propria tendenza, non solo per botanici esperti.

Intanto, è da sfatare il falso mito che le piante carnivore siano pericolose per le persone e gli altri animali non più grandi di un’unghia.

Questi vegetali, sono generalmente abituate a vivere in zone come paludi e acquitrini, in cui non è semplice trarre sostanze nutritive, catturano grazie a diversi metodi i piccoli insetti e alcuni invertebrati, digerendoli mediante liquidi leggermente acidi. Diffuse in tutto il mondo, le piante carnivore hanno dovuto sopperire alla scarsità di cibo del loro habitat. Così si sono adattate, sviluppando una serie di trappole ingegnose e spettacolari per catturare gli insetti di cui nutrirsi. Esistono diverse tipologie di trappole per catturare le prede utili al loro nutrimento. Le più famose sono sicuramente quelle con le foglie con trappola a tagliola, che attraggono l’insetto grazie a profumi che lo attirano e una volta posato all’interno, rimane intrappolato sulla superficie collosa delle foglie che poi si richiudono e secernono un liquido che collaborerà alla digestione. E’ il caso della Dionaea.

Altre sfruttano una trappola a contenitore, pieno di liquido digestivo come la sarracenia, lanepenthes, la darlingtonia e la cephalotus. Con lo stesso processo la preda viene attratta e imprigionata all’interno del recipiente contenitivo e poi ingerita dopo essere passata attraverso i condotti. Alcune sfruttano unicamente delle foglie appiccicose che ancorano gli sfortunati passanti, inglobandoli direttamente da esse. In questo caso possiamo cercare lapinguicola o la drosera. Infine, le trappole subacquee che tramite dei bocchettoni aspirano tutto quel che passa vicino.

Per curare queste piante basta mantenere il terreno sempre umido e utilizzare preferibilmente acqua piovana distillata piuttosto che quella del rubinetto, troppo ricca di cloro. Non bisogna assolutamente fertilizzarle, ma si dovrebbe invece rinvasarle in primavera ogni circa 2 anni, utilizzando torba bionda acida di sfagno invece che il solito terriccio. Inoltre, necessitano di una buona luminosità e potete anche posizionarle sui balconi.

Tra i rimedi vegetali più recenti è da segnalare anche un’altro tipo di pianta capace di tenere lontane le zanzare: la catambra. È una pianta della famiglia delle bignogniacee protetta addirittura da brevetto europeo (n. 2006/0119), originaria dell'America Boreale che grazie al catalpolo, una sostanza naturale appartenente alla famiglia dei glicosidi fenetil-alcoolici che contiene in elevata quantità, esercita una potente azione repellente contro le zanzare attraverso un odore particolare, non avvertito dagli esseri umani, ma particolarmente fastidioso per questi insetti. L'azione respingente si esplica in un raggio pari a circa il doppio del diametro della sua chioma. Essa può essere utilizzata sia negli ambienti chiusi che all'aperto.

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