Riforma forense/ E’ stato approvato dal CNF il Regolamento sulle Associazioni maggiormente rappresentative

Il CNF, nella seduta di venerdì 11 aprile, ha approvato il regolamento riguardante la Istituzione e le modalità di tenuta dell’elenco delle associazioni forensi maggiormente rappresentative.
Il testo, predisposto dal gruppo di lavoro coordinato da Claudio Neri, ha recepito alcune delle osservazioni formulate a seguito della consultazione con le altre componenti dell’Avvocatura, ed è in corso di pubblicazione nell’apposita sezione del sito istituzionale del Consiglio.
La legge 247/2012 prevede che il CNF, chiamato dalla legge a dare i pareri sulle bozze dei decreti ministeriali, debba sentire preventivamente “le associazioni forensi costituite da almeno 5 anni e che siano state individuate come maggiormente rappresentative dal CNF”.
Il regolamento indica i requisiti della iscrizione nell’elenco: costituzione da almeno 5 anni, uno statuto che preveda espressamente la tutela e la promozione dell’attività difensiva, un ordinamento interno a base democratica, un numero di iscritti pari ad almeno 2500 e presenza con una sede operativa in almeno la metà più uno dei distretti di corte d’appello, una sede nazionale e un organismo di coordinamento con le sedi periferiche, assenza di scopo di lucro.
La disciplina transitoria prevede che siano iscritte nell’elenco le Associazioni già riconosciute dal Congresso forense, se costituite da almeno 5 anni.
Per tutte le Associazioni iscritte varrà la verifica quadriennale della permanenza dei requisiti al fine di mantenere la iscrizione.
In una intervista a ItaliaOggi il presidente Alpa fa il punto sull’attuazione della legge professionale.
ItaliaOggi, Guido Alpa: “Legge forense a regime dal 2015”

Giurisprudenza: Incontro al Ministero dell’Università per ridisegnare il percorso di studi

Si terrà il 17 aprile, presso la sede del Ministero dell’Università, un incontro con i rappresentanti delle professioni legali per avviare un dialogo su come eventualmente ridisegnare il percorso di studi della facoltà di Giurisprudenza, stretta tra gli alti numeri degli iscritti, la richiesta di maggiore professionalizzazione e, nel contempo, gli innumerevoli sbocchi che l’acquisizione della laurea può ancora offrire.
Questa necessità era stata rilevata anche da Carla Barbati, vicepresidente del CUN, il Consiglio Universitario Nazionale, con la quale vi è stato un incontro al CNF nei giorni scorsi.
Il punto nodale è come rendere più professionalizzante e internazionalizzata la facoltà, tenendo conto che è un corso di studi.
L’unica via perseguibile al momento sembra quella di rendere più flessibile il corso, diminuendo il numero dei crediti minimi vincolanti per permettere agli studenti di optare per altre materie più specialistiche, ha spiegato Barbati.
Altro tema del colloquio è stato quello del tirocinio anticipato negli ultimi sei mesi di corso di laurea. Qualche università ha già annunciato interventi in tale senso, pur mancando la norma attuativa affidata al Ministero della Giustizia, con il rischio che tale percorso potrebbe non essere riconosciuto. Per questo, ha spiegato Barbati, la Conferenza di Presidi di giurisprudenza ha invitato le facoltà a non fare fughe in avanti.

VERSO IL PROCESSO CIVILE TELEMATICO/ 1 Sul sito istituzionale del CNF pubblicato un Vademecum con le informazioni di base

Cosa si intende per processo civile telematico, quali sono le attività processuali nel processo civile che si possono già svolgere facoltativamente in via telematica e quelle che diventeranno obbligatorie a partire dal 30 giugno prossimo.
Cosa sono i Punti di Accesso e dove si trovano; e quali sono gli Uffici giudiziari già in rete e quali servizi telematici offrono.
Il CNF ha pubblicato sul sito istituzionale un Vademecum con le informazioni di base sul Processo civile telematico, una realtà che in tante sedi giudiziarie è già concreta e che in altre è destinata a diventarlo in tempi brevissimi.
Sullo sfondo, infatti, vi è il termine del 30 giugno 2014, data a partire dalla quale in tutte le sedi giudiziarie diventerà obbligatorio il deposito per via telematica di atti e documenti del processo civile, come prescrive la Legge Stabilità 2012.
Il Vademecum, raggiungibile da un banner evidenziato sulla homepage del sito www.consiglionazionaleforens.it, è uno strumento di informazione di base.
Vai al Vademecum CNF Informazioni di base sul Processo civile telematico
Rassegna stampa CNF_FIIF Iniziative sul PCT

VERSO IL PROCESSO CIVILE TELEMATICO/ 2: Pubblicati altri due video della Guida semplice al deposito telematico di atti e documenti con gli screencast FIIF_CNF #iotecnotoga

Buon successo per i primi due video- tutorial (screencast), pubblicati sul canale YouTube della FIIF, la Fondazione per l’innovazione e l’informatica forense del CNF, che illustrano con semplicità le attività che gli avvocati dovranno svolgere per il deposito degli atti e di documenti nel processo civile, che diventerà obbligatorio dal 30 Giugno 2014.
Il numero di visualizzazione dei primi due screencast, dedicati alle caratteristiche che devono avere i file con cui saranno depositati gli atti di causa e alle operazioni di invio della c.d. Busta senza l'uso del redattore atti è arrivato, ad oggi, ad oltre 3800.
Un buon viatico per i nuovi due video-tutorial, dedicati all’Accesso informatico ai registri di cancelleria e agli Strumenti-hardware e software per il deposito telematico.
Vai al video

Avvocatura in Europa/ Il Ccbe pubblica la seconda guida su “Responsabilità sociale e Professione forense”

Alcune Raccomandazioni e qualche domanda per verificare, ciascuno dal proprio punto di vista, il livello di realizzazione dei principi di “responsabilità sociale” nello svolgere la professione forense e nel gestire il proprio studio legale.
Sono le due chiavi di lettura principali per la Corporate Social responsability and the legal profession: Guidance II, approvata dal Ccbe nel febbraio scorso e presentata a Bruxelles da Birgit Spiesshofer, responsabile della commissione CSR, lo scorso giovedì nel corso del Ccbe Press Day.
Per responsabilità sociale si intendono tutti quei principi, tratti da Linee guida, codici di condotta, su base volontaria, che improntano le attività economiche e professionali al rispetto dei diritti umani, delle condizioni dei lavoratori, del rispetto dell’ambiente.
Per ora i principi non hanno valenza obbligatoria; la loro diffusione è promossa per compensare “la globalizzazione del mercato”.
La Guida prosegue il lavoro intrapreso nel febbraio 2013, nel quale a sono state fornite informazioni sulle definizioni, i concetti base e le iniziative internazionali, europee e nazionali sulla Responsabilità Sociale dell’Impresa (CSR).
La seconda Guida ha un taglio “più operativo”, offre Raccomandazioni di base e fornisce una serie di quesiti, la riposta ai quali da parte degli avvocati può misurare il livello di “sensibilizzazione” alle buone pratiche di responsabilità sociale. Si tratta di superare il concetto di transizione tra leggi e buone pratiche e pensare a soluzioni ibride di governance globali.
Tra la Raccomandazione segnaliamo quella che suggerisce di chiarire con il proprio cliente, soprattutto se è una impresa, i contorni dell’assistenza legale e se quest’ultima include anche il supporto per impostare le operazioni oggetto della consulenza legale ai principi di responsabilità sociale; in questo caso l’accordo dovrà prevedere i confini di questa assistenza specifica; corretta premessa è aver chiarito con la propria assicurazione se la polizza copre anche questo tipo di consulenza.
Ai Consigli dell’Ordine la Guida suggerisce di organizzare corsi e seminari per diffondere i principi di CSR
Si tratta, in buona sostanza, di nuove opportunità per gli Avvocati, senza voler imporre comportamenti, ma evidenziando i contorni di queste nuove sfide, indicando l’opportunità per gli Ordini e tutta l’Avvocatura di assumere un ruolo leader in molte aree toccate dalla CSR.
“Assistiamo sempre di più all’adesione da parte di imprese ai Principi di responsabilità sociale”, ha spiegato Birgit Spiesshofer. “E sono sempre di più le imprese che chiedono ai propri legali sia consulenza in merito sia l’adesione da parte loro a programmi
L’attività pro bono, che rientra tipicamente tra quelle di responsabilità sociale, è normalmente esercitata dai legali e per la Spiessofher vale sotto due importanti prospettive: “favorisce anche per tale via l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini meno abbienti e rappresenta un elemento di autorevolezza per gli avvocati e gli studi che la praticano nel loro ambiente”.
Vai alla versione inglese della Corporate Social responsability and the legal profession: Guidance II
Vai alla versione francese

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Esperienze a confronto/Edizione 2014: Pubblicati sul sito i materiali della sessione La regolamentazione dell’Ordine

Si sono tenuti venerdì 11 e sabato 12 i primi incontri tra consiglieri dell’Ordine promossi nell’ambito della iniziativa Esperienze a confronto, promossa dalla commissione servizi agli Ordini del CNF e giunta con successo alla terza edizione.
Tema della prima sessione 2014 La regolamentazione degli Ordini-con approfondimenti sulle norme e anche sugli strumenti informatici che possono rendere l’attività consiliare più snella e veloce.
Sul sito del CNF, nella apposita sezione, è possibile scaricare i documenti di lavoro accedendo al link.
La prossima sessione intitolata “Gli atti in Ordine” è prevista per i giorni venerdì 9 e sabato 10 maggio e sarà dedicata alle tecniche di redazione delle delibere consiliari.

Documento di Economia e Finanza: Giustizia e Sicurezza asset reali per lo sviluppo del Paese. E con i nuovi Parametri e le Specializzazioni spazio allo sviluppo

La dead-line è giugno prossimo. E la congerie di interventi sulla giustizia, a partire da quella civile, è un insieme di misure in parte già annunciate e in parte contenute in disegni di legge all’esame del Parlamento, soprattutto in materia penale.
Il Documento di Economia e Finanza 2014, approvato dal consiglio dei Ministri dell’8 aprile scorso, contiene la indicazione degli interventi di riforma in materia di Giustizia nel 2014, partendo dalla premessa di finalizzarle all’ottenimento di un sistema di giustizia celere ma anche accessibile, che promuova il soddisfacimento dei diritti non solo delle imprese ma anche dei cittadini tramite esiti di qualità e ragionevolmente prevedibili.
E’ dal recupero della fiducia nel sistema di entrambe queste parti, infatti, che deriva il vantaggio per lo sviluppo del Paese
Il metodo, specifica il DEF, è quello di un “percorso di revisione partecipato da tutti i protagonisti del processo”.
Passando velocemente in rassegna le proposte indicate nel DEF, distinguiamo quelle in materia civile da quella in materia penale.
Interventi Giustizia Civile.
Il DEF parla di misure che devono mirare all’efficienza del processo, riduzione dell’arretrato, riordino delle garanzie mobiliari, all’accelerazione del processo di esecuzione forzata; alla previsione e potenziamento delle misure alternative al processo, anche la mediazione, con funzione deflattiva; motivazione sintetica a richiesta delle parti; di misure di semplificazione delle procedura per ridurre tempi e costi, di limitare l’appellabilità delle sentenze civili di primo grado salvo il ricorso di Cassazione, l’impegno a incentivare il processo civile telematico anche in ambiti e in attività per i quali non viga l’obbligatorietà (dal 30 giugno è prevista la l’obbligatorietà del deposito telematico di atti e documenti del processo civile-vedi News precedenti).
Interventi Giustizia Penale.
Il DEF sul tema è più laconico; parla di interventi sul processo penale per renderlo effettivo e di durata ragionevole. Da rivedere, specifica, l’istituto della prescrizione e le procedure relative agli irreperibili; interventi sul codice penale sono annunciati per il “rafforzamento del falso in bilancio” e per la introduzione di reati di auto-riciclaggio e rafforzamento del 41 bis (cosiddetto carcere duro). Sono indicate anche misure anti-corruzione, tramite il rafforzamento delle misure di prevenzione e repressione, il superamento delle “carenze nell’applicazione delle legge sul conflitto di interessi e il completamento del quadro delle incompatibilità”
In cantiere anche misure per rafforzare il sistema di misure preventive patrimoniali e di gestione dei beni confiscati e interventi “straordinari” sperimentali in aree degradate con funzione di lotta alla criminalità organizzata
Interventi Carceri e Sicurezza.
Ovviamente grande spazio è data alla soluzione dell’emergenza carceraria, tramite misure organizzative e l’accelerazione del Piano carceri per l’aumento dei posti regolamentari già entro il 2014.
Sul fronte procedurale è annunciato un intervento volto a limitare il ricorso alla custodia cautelare in carcere e misure sanzionatoria non privative della libertà.
Le misure di ordinamento penitenziario vanno nella direzione di sviluppare, con diversi strumenti- anche convenzionali e di snellimento delle procedure di autorizzazione- il lavoro dei detenuti.
Il DEF considera parte integrante del piano di azione 2014 anche i disegni di legge all’esame del Parlamento, in particolare quello approvato definitivamente e che delega alla depenalizzazione e introduce la messa alla prova (vedi Newsletter CNF n. 190 dell'8 aprile) e quello, ancora in corso di esame, che mira a ridurre le ipotesi di applicazione della custodia cautelare in carcere.
Questo sono le misure che riguardano il settore civile e penale.
Altre sono considerate in merito alla giustizia amministrativa, come quelle destinate a semplificare l’attuazione delle decisioni Tar e volte a rafforzare la trasparenza e la semplificazione negli appalti.
Viene annunciata anche l’attuazione delle delega fiscale per un “Fisco più equo”, che dovrà avvenire entro il 27 marzo 2015 e la disciplina della voluntary disclosure.

A cura dell’Ufficio Comunicazione e Media

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