LAMPEDUSA:Aquilante (FCEI): “Un luogo simbolo che ci impegna per i diritti e l’accoglienza”. L’incontro del presidente della FCEI con il sindaco dell’isola Giusi Nicolini

LAMPEDUSA:Aquilante (FCEI): “Un luogo simbolo che ci impegna per i diritti e l'accoglienza”. L'incontro del presidente della FCEI con il sindaco dell'isola Giusi Nicolini

Roma, 5 aprile 2014 (NEV-CS08) – “Sono tornato a Lampedusa con il pieno sostegno dei vari organi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) per ribadire il nostro impegno a valorizzare ciò che l'isola rappresenta: il confine sud dell'Europa, un ponte naturale verso il Nord Africa, la meta della speranza per migliaia di profughi, la difficoltà italiana ed europea a farsi carico di un programma di accoglienza che tuteli persone che fuggono dalla povertà e dalla fame ma anche dalle persecuzioni e dalle violenze di massa. In questo senso Lampedusa è un luogo simbolo che ci impegna per i diritti e l'accoglienza”, è quanto ha dichiarato il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI di ritorno da una visita a Lampedusa.

Nel corso della visita il presidente Aquilante e la delegazione della FCEI che lo accompagnava il 2 aprile, ha incontrato il sindaco dell'isola, Giusi Nicolini, esprimendo vivo apprezzamento per le sue ripetute affermazioni in materia di diritti umani e accoglienza dei profughi ma anche condividendo l'idea che Lampedusa può diventare il luogo simbolo non solo della speranza per migliaia di persone ma anche il centro propulsivo di campagne di sensibilizzazione sui temi delle migrazioni mondiali, dei diritti umani, delle politiche di accoglienza.

“Sono stata molto lieta di aver potuto incontrare la delegazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – ha dichiarato all’agenzia NEV il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini a termine dell’incontro –. Le chiese evangeliche della FCEI furono tra le prime, già nel novembre 2012, a dare eco all'appello che feci all’Europa: un richiamo alla responsabilità affinché Lampedusa non venisse percepita come zona di frontiera e di accoglienza solo per l’Italia. In quel periodo stava crescendo giorno dopo giorno la mia indignazione per tutte le stragi di esseri umani che soccorrevamo a pochi metri dalle nostre coste, numeri, morti che sarebbero purtroppo aumentati, una tragedia annunciata”.

“Come FCEI – ha concluso Aquilante – abbiamo deciso di impegnarci in iniziative che vadano in questa direzione e, per quello che potremo e riusciremo, di fare la nostra parte. Dopo la visita a Lampedusa, infatti, sempre in Sicilia ho incontrato i rappresentanti di varie chiese e strutture di servizio – quelle che con un termine del Nuovo Testamento chiamiamo diaconali – per verificare la possibilità di un nuovo impegno degli evangelici nelle iniziative di accoglienza. La verifica è stata incoraggiante e ci impegna ad avviare nuovi programmi di accoglienza. Oltre che sulle nostre forze contiamo sul sostegno delle chiese protestanti europee alle quali chiediamo di riconoscere insieme a noi Lampedusa come simbolo di un nuovo impegno di servizio e di testimonianza”.

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