di Piero Innocenti
bogotaLa Colombia continua ad essere un paese straordinariamente affascinante per le sue bellezze naturali e per la sua gente ma, altrettanto, per la violenza e la corruzione cha caratterizzano molte regioni. Nel 2013 si sono contati 15.234 omicidi. Nella sola città di Cali, un tempo la residenza di uno dei più poderosi cartelli del narcotraffico, sono state assassinate 1.962 persone. A Buenaventura, dall’inizio del 2014 le statistiche parlano già di 54 omicidi e alcune decine di persone “scomparse”. Teste decapitate e corpi di donne smembrati sono stati trovati in diversi punti del dipartimento del Cauca. A Cuba,intanto, da oltre un anno, proseguono le trattative di pace tra una delegazione del Governo colombiano e le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane) anche se, nonostante il “cessate il fuoco” imposto unilateralmente dal presidente Santos, diversi fronti della guerriglia ( anche dell’Esercito di Liberazione Nazionale), hanno proseguito nel 2013 e in questo scorcio di anno con attentati a istallazioni militari e imboscate, con morti e feriti, a poliziotti e militari. Le più recenti notizie parlano di un’imboscata ad una pattuglia dell’esercito il 9 marzo a Briceno (Antioquia), di un attacco delle Farc, il giorno seguente, ad un drappello di soldati con quattro morti e di attentati sventati a Cucuta, l’8 marzo, alla vigilia delle elezioni parlamentari in programma il giorno seguente. Elezioni sulle quali la recente inchiesta (febbraio 2014) della Fondazione Paz y Reconciliacion, ha ricordato le diverse situazioni di “impresentabilità” delle candidature di ben 97 persone risultate coinvolte nel fenomeno criminale della c.d. “parapolitica” (collegamenti, cioè, con i paramilitari) e di 34 collegate ad organizzazioni delinquenziali o della guerriglia (sono stati 33 i senatori “chiacchierati” eletti). Quanto alla corruzione, stando alle evidenze del Barometro Global 2013 di Transparencia Internacional, il paese sarebbe quello più corrotto del Sud America ( in particolare il sistema di polizia e giudiziario).
Naturalmente da queste parti il narcotraffico continua, da decenni, ad essere l’attività economica più redditizia. E questo nonostante l’innegabile impegno che si registra da parte di un settore particolarmente valido, anche secondo la personale esperienza di alcuni anni fa, della Direzione Antinarcoticos della Polizia Nazionale. Particolarmente consistenti, infatti, i sequestri di droghe nel 2013: 14,4 ton di pasta di coca, 45,09 ton di base di coca, 166,73 ton di cloridrato di cocaina, 3,7 ton di “basuco” ( lo scarto della cocaina), 407,94 ton di marjiuana e 402,7 kg di eroina. I dati relativi alle estensioni delle colture ( vanno presi con cautela) parlano di 300 ettari coltivati a papavero da oppio, con una produzione stimata di una tonnellata, di circa 50mila ettari a foglie di coca, con una produzione valutata tra le 200 e le 300 tonnellate e di circa 2mila ettari a cannabis. Oltre 40mila ( ma il dato non è ancora ufficiale) le persone arrestate per delitti collegati alle droghe. Quattordici gli italiani arrestati e detenuti nelle carceri colombiane al 31 dicembre 2013.
Il traffico delle droghe non è più, da tempo, la sola attività criminale svolta dalle varie “bande criminali” (“bacrim”) che si contendono i territori. Le “bacrim”, (Los Urabenos, Las Aguilas Negras, Los Paisas, Los Machos, La Oficina de Envigado, Los Urabenos, Erpac, Auodefensas Unidas de Cundinamarca. Alta Guaijra), gestiscono anche il gioco d’azzardo, il contrabbando di pietre preziose, la prostituzione, l’estorsione. Il gruppo più pericoloso, stando ai resoconti della polizia, sarebbe quello dei Los Urabenos, composto da circa 2.500 persone e diretto da Dairo Antonio Usuga David. Il controllo del territorio è andato sempre più ampliandosi e oggi si estende dalla costa caraibica a quella pacifica incluso la strategica regione del Cauca. I Los Rastrojos, dopo il periodo di egemonia sino al 2012, sta attraversando un periodo di instabilità dovuto anche alla cattura dei capi ( i fratelli Calle Serna) e di altri esponenti di spicco tra cui Nelson Mauricio Taborda Rudas (alias Picante, nell’ottobre 2013) e Oscar Mario Galvis Agudelo (alias El Pantera, arrestato nel novembre 2013).Nella seconda parte del 2013, lo scenario criminale è stato caratterizzato da violenti conflitti di un nuovo gruppo autodefinitosi “Libertadores del Nordeste” contro i Los Rastrojos e Urabenos mentre nel dipartimento del Meta si sono fronteggiati i due gruppi del Bloque del Meta e Libertadores del Vichada nati da una scissione dell’ERPAC ( Esercito Rivoluzionario Popolare Antiterrorista di Colombia).
Il paese continua ad essere un polveriera nelle mani di narcos e paramilitari che si contendono non solo il controllo del traffico delle droghe e delle rotte di esportazione.
Tags: Colombia, narcos, narcotraffico, omicidi, paramilitari – See more at: