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BMW richiama in Cina più di 10.000 automobili

La BMW ha attivato la procedura di richiamo in officina per diecimila veicoli. Un difetto che ha causato problemi al software di bordo sarebbe la causa.

L’AQSIQ, Agenzia regolatoria cinese (Department For Supervision On Inspection, Aqsiq, China) ha annunciato oggi a Pechino che 8.676 vetture presentavano un pericolo dovuto alla ripartenza automatica da fermo quando si parcheggia su un pendio. Altri 1.559 vetture hanno avuto un problema con le porte che si aprivano su strade sconnesse.

BMW ha presentato all'autorità un piano di richiamo per “eliminare le potenziali minacce alla sicurezza”, con un aggiornamento del software. Ad essere soggette al richiamo sono le berline serie 7. Non è la prima volta che la BMW ha richiamato vetture per procedure di tal tipo. All'inizio del 2013, il colosso automobilistico aveva già richiamato circa 750.000 vetture.

Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.

È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della BMW nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

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