Etichette antitaccheggio per una vasta gamma di merce, dall’abbigliamento ai cosmetici, dai libri agli articoli per la casa, dagli alimenti e oggetti. Attenzione. I costosi dispositvi ora si trovano anche sotto l’etichetta di alcuni formaggi e salumi preincartati ed il loro costo va ad incidere sul prezzo finale del prodotto
La crisi economica che ormai da anni permane nel nostro Paese è la causa principale dell’escalation di furti nei supermercati che costringe da un po’ di tempo a questa parte ad una lotta senza quartiere da parte delle forze dell’ordine e dei gestori e proprietari di esercizi commerciali per fronteggiare l’aumento esponenziale di colpi.
Ormai dagli scaffali sparisce di tutto: non più solo abbigliamento ed elettronica, ma oggi qualsiasi prodotto è potenzialmente una preda e ad essere costretti ad improvvisarsi ladri sono fasce di popolazione che sino a qualche tempo fa vivevano in condizioni dignitose, come pensionati ed anziani soli, che oggi non riescono più a far fronte alle proprie esigenze alimentari e per sopravvivere si recano nei supermercati per arraffare qualche bene.
Al fine di fronteggiare il fenomeno dei furti in forte aumento nei supermercati e per incastrare i nuovi e vecchi ladri sul fatto, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la florida industria dell' antitaccheggio ha inventato sempre più micidiali e invisibili come le etichette antitaccheggio, chiaramente non sono economiche, per cui il costo ricade inevitabilmente sui prodotti e sulle spese di gestione dell’attività che le applica.
Da segnalarsi, in particolare, è un’etichetta chiamata EAS (Electronic Article Surveillance) RFID (Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) monouso disponibile in una varietà di formati, frequenza di lavoro e modalità di disattivazione, e sono compatibili con i sistemi a Radio Frequenza RF tipo Checkpoint®, Nedap® e altre marche con relativi disattivatori in cassa. La rilevazione tra le antenne dipende dalla dimensione dell'etichetta.