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Marò. Una preghiera al Capo dello Stato e al governo

Vorrei rivolgere una preghiera ai signori del governo e al Presidente della Repubblica e se per caso si trovasse in Quirinale un porporato, anche a lui. Gentile Presidente e gentili signori del governo, se siete persuasi che i vostri (non li sento miei) due marò debbano essere processati in Italia e non in India, fate tutto il possibile per farli rientrare in Italia, però, vi supplico, non li trattate come eroi, giacché non hanno compiuto nessun atto eroico. Non fate quindi, qualora riusciste a farli tornare nel nostro Paese, come faceste nel dicembre del 2012, quando, ricevuti in Quirinale (e perché?) i due fucilieri accusati d’aver ucciso due pescatori, ricevettero bacini dal capo dello Stato e bacini da un porporato, oltre a sorrisi e strette di mano. Capisco i sentimenti di simpatia (e perché?) verso i vostri due militari, ma i sentimenti in casi del genere non possono assolutamente avere il sopravvento sulla ragione. Se non altro, è una mancanza di rispetto verso i familiari delle vittime. Il risarcimento in denaro alle famiglie, stabilito dal governo italiano, non toglie il dolore della grave perdita.

Attilio Doni

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