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Governo Renzi, dal CNF auguri di buon lavoro al nuovo Guardasigilli ma su riforme condivise ed efficaci. Già  sul tappeto proposte concrete, a costo zero per lo Stato, per invertire la rotta

Auguri di proficuo lavoro e una indicazione di metodo per realizzare quella inversione di rotta sulla Giustizia che l’Avvocatura ormai chiede da tempo e che non è più procrastinabile.
In questi termini il presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa ha inviato sabato, anche a nome dell’intero Consiglio, un telegramma di auguri per “l’alto incarico ricevuto” al neo Ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Pd).
Nel porre gli auguri di un “proficuo lavoro”, il CNF ha assicurato una “fattiva collaborazione” quale pieno contributo dell’Avvocatura per riforme efficaci, con la cooperazione degli Avvocati, “che ben conoscono i congegni della macchina giudiziaria e hanno idee, soluzioni e proposte per il recupero dell’efficienza del sistema Giustizia, indispensabile e non più trascurabile motore per la ripresa del Paese”.
Il CNF saluta l’avvento del nuovo Governo con un dossier già pronto di proposte chiare, a costo zero per lo Stato e che coinvolgono responsabilmente risorse proprie dell’Avvocatura, in termini professionali e non solo.
Un dossier di interventi che dovrebbe essere realizzato con la presenza in pianta stabile presso l’Ufficio legislativo del Ministero della giustizia di un numero congruo di avvocati- con spese a carico del Consiglio- la cui professionalità e competenza contribuirebbe a scrivere norme chiare ed efficaci.
L’impegno degli avvocati per lo smaltimento dell’arretrato civile finalizzato ad azzerare il carico pendente in breve tempo; lo sviluppo sul territorio di Camere di conciliazione e arbitrali presso i Consigli dell’Ordine per la soluzione alternativa delle controversie senza passare dai tribunali; la previsione di nuovi istituti che favoriscano accordi tra le parti tramite l’operato dell’avvocato sono misure che rappresentano un pacchetto organico utile, unitamente alla collaborazione fattiva del CNF per l’avvio del processo telematico (tramite la formazione specifica degli avvocati già in occasione del IX Congresso di formazione e il supporto nel progetto nazionale Gol! Giustizia on-line per il Sud).
Nelle sue prime uscite pubbliche sulla stampa, il Ministro Orlando ha indicato due priorità, legate ad alcune importanti scadenze temporali: la giustizia civile e la piena informatizzazione degli uffici giudiziari (dal 30 giugno il processo civile telematico diventerà obbligatorio) e la soluzione della questione carceraria (La Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza Torreggiani dell’8 gennaio 2013 ha dato all’Italia il termine del 27 maggio 2014 per risolvere il problema grave del sovraffollamento carcerario, che è valso all’Italia la condanna per trattamenti inumani e degradanti nei confronti di 7 ricorrenti (a cui l’Italia già deve un equo indennizzo di 100mila euro in totale, oltre le spese legali).
I dati del processo civile, elaborati dal CNF in occasione della presentazione dell’Osservatorio permanente sulla giurisdizione, e ampiamente rimbalzati anche nella manifestazione di Roma del 20 febbraio scorso, sono chiari: in otto anni dopo 17 modifiche al codice di procedura civile, la durata media dei procedimenti di cognizione ordinaria in primo e secondo grado è aumentata di circa 2 anni (da 5,7 anni nel 2005 a 7,4 nel 2011).
Nel contempo, i costi di accesso sono lievitati del 55,62% per il primo grado, del 119,15% in appello e del 182,67% in Cassazione (contributo unificato pagato dal 2002 al 2012).
Anche per questo l’Avvocatura ha espresso chiaro il suo disagio con la manifestazione a Roma del 20 febbraio, alla quale è intervenuto il consigliere segretario Andrea Mascherin, per il quale : “a fronte della volontà di collaborazione già espressa dall’avvocatura, l’aspettativa che non deve andare delusa è quella di un segnale forte e immediato, di interesse da parte del presidente del Consiglio e del Guardasigilli”.
Proposte CNF per la razionalizzazione del sistema giustizia
Rassegna stampa CNF-Manifestazione Roma

Il testo definitivo del Comunicato Stampa Diffida Spot lesivo/Mala sanità e Giustizia, il CNF diffida l’Associazione A.M.A.M.I. per lo spot che ventila cause legali pretestuose contro i medici

Della diffida è stato informato il Ministero della Salute: “Prenda le distanze da una iniziativa dai contorni diffamatori”

Roma 25_2_2014. Il Consiglio Nazionale Forense annuncia una formale diffida rivolta all’Associazione di medici A.M.A.M.I, volta ad ottenere il ritiro, dal web e da ogni altro canale, dello spot Medici-Pazienti-Avvoltoi, presentato ieri nel corso di un convegno che risulterebbe essere stato patrocinato dal Ministero della Salute.
Allo spot in questione è stato dedicato un ampio servizio nella edizione delle 20.00 del Tg5, secondo cui lo spot prodotto da A.M.A.M.I. deve ritenersi riferibile agli avvocati, affermazione che ad ora non risulta smentita.
Nel contempo, il CNF chiede al Ministro della Salute di prendere immediatamente le distanze dallo spot presentato in un convegno dallo stesso patrocinato, e dunque sotto la sua responsabilità, e di assumere tutte le iniziative necessarie ad affermare la propria estraneità e non condivisione di tale iniziativa pubblicitaria.
“Di assoluta evidenza la volgarità dell'operazione diffamatoria, genericamente compiuta ai danni di una intera categoria, altamente lesiva della dignità di una professione deputata costituzionalmente alla difesa dei diritti dei cittadini ”, rileva il CNF riservandosi di procedere in tutte le opportune sedi penali e civili.
Il CNF richiama al rispetto del senso etico ogni professione anche nei reciproci rapporti, nella convinzione che i toni e le forme diffamatorie assolutamente generalisti nuocciano alla corretta analisi dei fatti e, in fin dei conti, nuocciano proprio a quei diritti che si dichiara di voler tutelare.

Riforma forense/Primo via libera al regolamento per la formazione continua. A breve sarà inviato a Ordini e associazioni per la consueta consultazione

Un nuovo sistema di formazione continua, moderno e flessibile, che promuove la voglia e l’impegno di “qualità” dei tanti avvocati che adempiono con motivazione all’obbligo, legislativo e deontologico, della formazione continua.
E’ quello disegnato dalla bozza di regolamento per la formazione continua, predisposto dal gruppo di lavoro coordinato da Antonio De Giorgi, che ha approfondito ogni aspetto della materia.
La bozza è stata approvata in via preliminare dal plenum del CNF nella seduta amministrativa del 21 febbraio scorso e a breve sarà inviata in consultazione a Ordini e Associazioni.
In termini generali, il nuovo regolamento è richiesto della legge di riforma dell’ordinamento forense, che chiede il superamento del sistema attuale per eliminare le difficoltà finora emerse.
La bozza predisposta dal CNF così supera il sistema dell’assegnazione dei crediti su base “temporale” (1 ora= un credito), e opta per un sistema che renda più libera la scelta degli avvocati riguardo alle modalità della formazione, ne garantisca la qualità e uniformità sul territorio nazionale, tramite criteri unici di accreditamento dei corsi, la circolarità delle informazioni sulle attività formative offerte sul mercato e il loro monitoraggio tramite una rete costituita nel proficuo rapporto CNF-Ordini forensi.
Il monte crediti che gli avvocati sono tenuti a raggiungere, previsto dalla bozza, è di 60 crediti nel triennio considerato.

Ecco il nuovo Codice deontologico forense tra effettiva tutela dell’interesse pubblico al corretto esercizio della professione e garanzia di autonomia e indipendenza dell’Avvocato anche nei confronti degli altri operatori della giustizia

Deontologia forense, si cambia. Il Consiglio Nazionale forense, lo scorso 19 febbraio, ha presentato ai presidenti dei Consigli dell’Ordine e delle altre componenti dell’Avvocatura il nuovo codice deontologico forense, approvato nella seduta di plenum del 31 gennaio scorso e in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La partecipatissima riunione ha accolto con attenzione e condivisione il testo, predisposto dal gruppo di lavoro coordinato da Stefano Borsacchi anche all’esito della consultazione con i Consigli dell’Ordine e delle altre componenti dell’Avvocatura.
“L’Avvocatura lavora con responsabilità al proprio rinnovamento per favorire la ripresa del Paese. Anche tramite il nuovo Codice deontologico diamo un segnale forte di serietà, correttezza e responsabilità sociale”, ha detto il presidente Alpa. “Il Codice disegna l’avvocato del nuovo millennio a fianco dei cittadini, delle imprese, degli organismi intermedi, con le sue capacità di assistenza e soprattutto di consiglio
Il consigliere Borsacchi ha illustrato i tratti salienti del testo: la revisione delle fattispecie tenendo conto delle novità legislative e della giurisprudenza disciplinare, la loro tendenziale tipizzazione che implica “l’analiticità del capo di incolpazione come ulteriore garanzie di difesa per l’avvocato”; la indicazione delle sanzioni con il meccanismo di attuazione e aggravamento, l’inversione tra il II e III anticipando il titolo dedicato ai Rapporti con la parte assistita e il cliente, proprio a sottolineare la vocazione “pubblicistica” del Codice; la raccolta in un unico titolo-“I doveri dell’avvocato nel processo”- delle regole sparse qua e là proprio a significare il ruolo di “architrave” che l’avvocato svolge nel processo; una corretta apertura a una concorrenza “sana”, anche tramite l’utilizzo di strumenti di informazione i più tecnologici.
In estrema sintesi gli Obiettivi del nuovo codice deontologico:
Tutelare l’interesse pubblico al corretto esercizio della professione
Sottolineare lo specifico ruolo dell’avvocato nella tutela del diritto costituzionale di difesa
Valorizzare la funzione sociale della difesa
Tutelare l’ autonomia e l’ indipendenza dell’ Avvocato
Garantire il principio di legalità
Leggi il Nuovo Codice deontologico Forense
Per saperne di più consulta la Scheda tecnica consegnata alla stampa
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Il CNF e la Fondazione per l’avvocatura italiana lavorano alla Giornata nazionale di formazione in diritto Ue

Su proposta della delegazione italiana presso il Ccbe e la Fondazione dell’avvocatura italiana, il plenum del 21 febbraio scorso ha approvato una delibera per la istituzione di una “Giornata nazionale di formazione in diritto Ue”, in occasione della quale sarà possibile per tutti gli avvocati seguire in streaming i corsi specifici e acquisire i relativi crediti formativi laddove il professionista decida di parteciparvi presso il proprio Consiglio dell’Ordine (che non avrebbe altro onere che quello di collegarsi via internet e registrare i partecipanti ai fini della necessaria certificazione).
L’iniziativa, che si inserisce in una serie di proposte alle quali sta lavorando la delegazione italiana presso il Ccbe in vista del semestre italiano di presidenza della Ue, è stata promossa “per far seguito alla comunicazione della Commissione europea sulla necessità di alimentare la fiducia nella giustizia europea anche tramite una nuova dimensione per la formazione giudiziaria in ambito europeo”, spiega il vicepresidente Carlo Vermiglio, capodelegazione italiana al Ccbe.
La commissione Ue si è posta l’obiettivo di consentire a 700mila operatori del diritto la partecipazione ad almeno una sessione di formazione in diritto Ue entro il 2020, mobilitando tutti i soggetti interessati, tra cui gli Ordini professionali.
Con l’iniziativa della Giornata nazionale il CNF “offrirebbe agli avvocati italiani una formazione nel diritto comunitario, oggi pressoché assente nei programmi”, continua Vermiglio. “I moduli saranno studiati per portare gli avvocati ad acquisire maggiore consapevolezza su come interagiscono le legislazioni degli Stati nazionali con quella europea”.

IX Congresso giuridico per la formazione forense: queste le date per le iscrizioni

Le iscrizioni on line al IX Congresso giuridico per la formazione forense, in calendario dal 20 al 22 marzo a Roma, presso il Complesso Santo Spirito in Sassia, si apriranno la prossima settimana; fin d'ora però gli avvocati che non possiedono la card Riconosco possono registrarsi, acquisendo così nome utente e password.

I posti disponibili sono suddivisi fra i 26 distretti di Corte d'appello, in proporzione agli avvocati iscritti nei rispettivi Ordini, secondo un prospetto pubblicato nella pagina del sito dedicata al Congresso e le iscrizioni on-line saranno accettate fino al raggiungimento dei posti disponibili nel distretto di interesse.

Questo il Calendario per le iscrizioni, fissato con date scadenzate a seconda dell’Ordine di appartenenza per agevolare l'accesso al sistema:
* lunedì 3 marzo, dalle ore 12.00 per i distretti: Ancona, Bologna, Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Perugia, Torino, Trento, Trieste e Venezia;
* mercoledì 5 marzo, dalle ore 12.00 per i distretti di: Bari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, L'Aquila, Lecce, Messina, Napoli, Palermo, Potenza, Reggio Calabria e Salerno;
* venerdì 7 marzo dalle ore 12.00 per il distretto di Roma e gli Ordini del Lazio.

Il programma delle sessioni di formazione e delle iniziative culturali collaterali sarà pubblicato a breve sul sito; in questa edizione particolare attenzione è riservata al nuovo Codice deontologico forense e al processo civile telematico, al quale sarà dedicata – per tutta la durata del Congresso – una apposita sessione curata dalla FIIF – Fondazione italiana per l’innovazione forense.
Nei giorni del Congresso sarà allestita, nella Sala della Biblioteca di via del Governo Vecchio, 3, la mostra “I valori dell’Avvocatura: libri e immagini”.
Vai alla pagina del IX Congresso giuridico-forense per la formazione

Verso il processo civile telematico: tutti i dati del 2013. Intanto la Fondazione italiana per l’innovazione forense del CNF inaugura la formazione ad hoc in occasione del IX Congresso

C’è ancora tanto da fare, in termini di investimenti e risorse per fare in modo che il processo civile telematico sia una realtà in tutti gli uffici giudiziari, come la legge di Stabilità 2013 vorrebbe dal 30 giugno 2014.
Ma la giustizia telematica civile non è all’anno zero. Basta leggere alcuni dati del Ministero della Giustizia- Direzione generale per i Sistemi Informativi Automatizzati (DGSIA), peraltro parzialmente anticipati dalla direttrice Daniela Intravaia, in occasione dell’incontro promosso dal CNF e dalla sua fondazione FIIF sul progetto Gol! per la informatizzazione degli uffici giudiziari delle regioni del Sud lo scorso 29 gennaio.
Per esempio: le comunicazioni e notificazioni telematiche sono attivate in tutti i tribunali e le corti d’appello. Nel 2013 ne sono state consegnate 12.289.933, per un risparmio stimato pari a 43.014.762,00 di euro, cifra che equivale a circa la metà della spesa informatica sostenuta per la giustizia nello stesso anno.
I depositi telematici a valore legale da parte di avvocati e professionisti sono attivati in 94 tribunali (67% dell’intero territorio) e 10 corti d’appello (38% dell’intero territorio).
In totale oltre 31mila 6000 professionisti ne hanno effettuati 319.496, di cui il 56% (179.723) proviene da avvocati. Tra dicembre e gennaio l’incremento percentuale dei depositi telematici è stato dell’85%.
Gli ambiti giudiziari maggiormente interessati sono stati il contenzioso (42%), il fallimentare (27%), le esecuzioni (26%). Gli atti oggetto dei depositi telematici sono stati in massima parte atti istruttori (57%) e ricorsi per decreti ingiuntivi (30%).
Sul fronte dei magistrati, in 1767 hanno depositato 659.626 provvedimenti, di cui il 30% verbali di udienza e il 20% decreti ingiuntivi.
Le cancellerie hanno scansionato 2.862.728 atti, di cui 2.265.841 provvedimenti dei giudici e 500.000 atti di parte.
Degli oltre 3 milioni di documenti presenti nell’archivio telematico, il 23% è in formato nativo digitale.
Il portale dei servizi telematici del Ministero della giustizia ha tra l’altro comunicato che a decorrere dal tre marzo prossimo sarà disponibile il sistema di Model Office della Cassazione per eseguire test di Deposito telematico di atti giudiziari quali Ricorso, Controricorso, Controricorso con ricorso incidentale e Atti successivi per i procedimenti civili presso la Corte Suprema di Cassazione e che sono state aggiornate le specifiche tecniche per le notificazioni per via telematico tra avvocati tramite Pec. Le nuove specifiche tecniche disciplinano i formati consentiti e la modalità per l’invio telematico delle ricevute all’ufficio giudiziario.
In questo contesto, fatto anche di “tecnicalità”, è chiaro che la formazione degli avvocati sia essenziale e rappresenti un elemento indispensabile per la buona riuscita del progetto.
Anche per questo la FIIF-Fondazione italiana per l’innovazione forense- ha organizzato in occasione del IX Congresso incontri tematici sul PCT – Processo civile telematico, che avranno inizio ad ogni ora della durata di circa 40 minuti dedicati a PCT base, PCT avanzato, Notifiche a mezzo pec, con simulazioni pratiche.

A cura dell’Ufficio Comunicazione e Media

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