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CISAL, LO STATO NON RIESCE PIà™ AD ESSERE PUNTO DI RIFERIMENTO POSITIVO PER GLI ITALIANI…

La politica italiana, nonostante i tanti proclami dai toni a tratti trionfalistici, appare sempre meno in grado di fronteggiare le necessità dei tantissimi italiani che versano in condizioni di gravi difficoltà e di mettere in campo delle soluzioni ai molteplici problemi lavorativi, economici e sociali esistenti.

Questo perché, sempre più autoreferenziali e scollegati dalla realtà in cui il Paese si trova, la stragrande maggioranza dei politici – e con loro anche i top manager pubblici -, riesce sempre meno a attuare un principio che dovrebbe essere alla base del loro agire: “servire” i cittadini italiani e non servirsi di essi per raggiungere i propri personali obiettivi.

Non fosse così, non si comprenderebbero, infatti, le ragioni per cui – mentre milioni di italiani e non più solo i disoccupati (oramai, circa 6 milioni) ma anche pensionati e lavoratori, non riescono più ad arrivare alla terza settimana e non sanno cosa mettere in tavola per le proprie famiglie -, molti politici e manager pubblici, percepiscono indennità e/o stipendi a dir poco strabilianti, senza il minimo accenno ad una pur apparente autocritica e di cui si è solo da poco, grazie ed in ossequio a quanto stabilito dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, sull’obbligo di trasparenza della pubblica amministrazione, venuti a conoscenza.

In base a tale decreto, infatti, sono stati pubblicati, sul sito istituzionale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli stipendi dei manager delle società partecipate dallo Stato.

Le cifre sono realmente da capogiro. Basti pensare ad esempio che l’a.d. di Poste Italiane, Sarmi, nel 2012, ha guadagnato 2,2 milioni di euro; l’a.d. della Cassa depositi e prestiti, Gorno Tempini, si è fermato a 1,035 milioni, mentre l’a.d. di Ferrovie dello Stato, Moretti, ha chiuso il 2012 con uno stipendio 873 milioni.

E via di seguito, con gli stipendi degli aa. dd. di Invitalia, Anas, Poligrafico e Zecca dello Stato, Sogin, Enav, Consip, Consap, Expo 2015, Sogei, Sogesid, tutti tra i 300 e gli 800 mila euro annui.

Su un altro fronte, quello dell’imprenditoria e dell’industria, assistiamo alla progressiva spoliazione (iniziata già da molti anni) da parte di grandi gruppi industriali stranieri (cinesi, americani, coreani, francesi, e altri ancora) di tanti nostri gloriosi marchi industriali, la Frau e la Invernizzi oggi, Bulgari, Fendi, Ferrè, Valentino, solo per citarne alcuni casi degli ultimi tre anni.

Il quadro che emerge è desolante: uno Stato che da un lato perde i suoi pezzi migliori, dall’altro elargisce compensi principeschi ai suoi alti burocrati, mentre cresce il numero dei cittadini sempre più in difficoltà che, come anzidetto, non riescono ad arrivare alla fine del mese.

Il maltempo degli ultimi giorni ha rappresentato solo l’ultimo esempio di quanto stiamo dicendo: danni ingenti, forti disagi anche in una città come Roma, messa in ginocchio da un nubifragio, (peraltro facilmente ipotizzabile nel periodo invernale), anche a causa di una scellerata politica di gestione e tutela del territorio.

Ed ora, per riparare i danni, per aiutare le persone colpite, non ci sono risorse, non ci sono fondi, abbiamo visto sopra come si spendono i soldi pubblici.

E’ giunto il momento di recuperare il nostro orgoglio di Italiani, di pretendere che lo Stato si ponga come riferimento positivo ed anche rassicurante, e non viceversa come aguzzino vessatore, nei confronti dei suoi cittadini.

In questo senso, noi della CISAL pensiamo che vadano incoraggiate nuove forme di solidarietà e di associazionismo tra i cittadini normali, quelli cioè che sono fuori dai giochi politici e da certe appartenenze, subordinate e acritiche, che troppo spesso hanno rappresentato un diffuso humus sul quale hanno facilmente attecchito alleanze e compromessi di vario tipo.

La nostra Organizzazione Sindacale si muove proprio in questa direzione, con la consapevolezza e l’orgoglio di interpretare, così facendo, la sua mission più autentica.

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con cortese preghiera di pubblicazione e ampia diffusione

Il Responsabile

Ufficio Stampa e P.R.

Antonello Iuliano

Il Segretario Generale

Paola Saraceni

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