Palermo, 30 gen. 2014. “Domani sarò costretto a pubblicare una finanziaria
che non mi appartiene, che ripudio, che canta il de profundis al posto di
lavoro di migliaia di lavoratori, che uccide la diversabilità e impedisce ai
non vedenti di studiare, che butta sul lastrico migliaia di famiglie e impone
alla Sicilia una manovra depressiva senza precedenti, che potrà influire sulla
tenuta sociale della Regione, che affossa le imprese e influirà negativamente
sul rating nazionale e regionale. Faccio appello al Capo dello Stato, affinchè
intervenga in questa situazione terribile, perchè si possa trovare una
soluzione rapida che permetta alla Sicilia di rilanciare le politiche di
sviluppo, di crescita e di solidarietà. Per me domani sarà un giorno di grande
tristezza, che trascorrerò pregando per la Sicilia e per il popolo siciliano,
perchè non debba più subire violenze cieche e irrazionali. Sono pronto al
confronto istituzionale, ma con fermezza, sapendo che in ballo non ci sono i
giochetti della politica politicante, ma gli interessi di un intero popolo che
ha già subito tante violenze e che oggi viene massacrato. Usciremo dal guado,
perchè la verità e la giustizia trionfano sempre. Faccio appello ai siciliani
di stringersi in questa civile e democratica lotta per la Sicilia, con uno
stile quasi gandhiano, quello di un popolo assediato che sa che soltanto
attraverso la mobilitazione democratica e non violenta, potrà ottenere quella
comprensione istituzionale che è necessaria per risorgere. Nell'ultimo anno
abbiamo tagliato sprechi e corruzione, non possiamo pagare in una sola
finanziaria un passato di sprechi e di irresponsabilità che ci inseguono. E'
venuto il momento della responsabilità e della coesione regionale, sapendo che
ce la faremo. Non ho dubbi”.
Il Presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta