Ho un sogno
Sogno che il Paese che è stato la culla del diritto e che ha visto la globalizzazione compiuta duemila anni or sono riacquisti la sua dignità e la giusta collocazione tra le grandi nazioni del mondo.
Sogno che un volta per tutte venga ripulito da chi, insensibile ai principi più elementari del vivere civile, calpesta ogni giorno le leggi e, incurante del giudizio dei cittadini, continua per la sua strada fatta di corruzione, incapacità politica, insensibilità ai problemi sociali, viltà nel non intraprendere le giuste iniziative per il bene degli italiani, anche se impopolari.
Sogno che finalmente i problemi che oggi attanagliano il Paese vengano messi all’indice nella loro crudezza e che tutti i cittadini si uniscano in un nuovo patto per allontanare tutti coloro che, di qualsiasi colore politico, pensano unicamente agli interessi personali e non, come dovrebbe essere sacrosanto, alla salute della Repubblica.
Sogno che torni di nuovo la spensieratezza e la gioia di vivere degli anni del boom economico quando dopo la guerra gli italiani iniziarono a riacquistare la fiducia in loro stessi e di riflesso nel Paese e nelle Istituzioni che lo rappresentavano e ancora lo rappresentano.
Sogno anche che questa volta l’Italia resti a colori e non venga oscurata dai nefasti anni di piombo che hanno visto giovani che, nella migliore delle ipotesi, animati da falsi ideali in nome dei diritti dei lavoratori hanno sparso il sangue di loro fratelli proletari in divisa e di altri onesti rappresentanti dello Stato e del mondo della cultura.
Sogno che ci sia un altro miracolo economico perché gli italiani sono forti, creativi, ostinati, geniali, coraggiosi e la loro capacità imprenditoriale e lavorativa non conosce limiti.
Sogno questo ed altro ancora ma soprattutto sogno che ciò si avveri.
Giuseppe Lombardi