Roma. Biglietti per l’autobus o pane e latte?

Leggo su un noto quotidiano: “Girare per Roma sui mezzi pubblici senza pagare il biglietto? Non sarà più possibile. Quando la ricetta anti-evasione del sindaco, Ignazio Marino, verrà applicata, i furbetti di autobus e metro non dormiranno più sogni tranquilli. Perché, proprio come già succede a Londra, anche nella capitale si potrà salire solo dalla porta anteriore e si dovrà mostrare il ticket all'autista-controllore”. Io capisco che il sindaco di Roma, non avendo mai preso un autobus nelle ore di punta, non si renda conto di quel che avverrebbe se la folla che aspetta fosse costretta ad entrare dalla porta anteriore, quando non bastano neppure le due posteriori, ma possibile che con la sua biciclettina non si sia mai trovato a passare davanti ad una fermata affollata? Alla giornalista, invece, che scrive l’articolo, vorrei far osservare che non sempre si tratta di “furbetti”. Due biglietti dell’autobus costano tre euro, e qualcuno è costretto a scegliere tra acquistare i biglietti oppure pane e latte. Spesso di tratta di persone in gravi difficoltà economiche.
Veronica Tussi

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